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Basket, Qualificazioni Mondiali 2019: le avversarie dell’Italia nella seconda fase. Lituania sopra tutte, la vera sfida è con Polonia e Ungheria

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Il 14 settembre, per l’Italia, ricomincerà la corsa ai Mondiali di Cina 2019. Sono ormai lontani i tempi in cui, nel 1998, gli azzurri si qualificavano per l’ultima volta in via diretta alla rassegna iridata (nel 2006 ebbero bisogno di una wild card ricevuta dalla FIBA; il sistema è stato poi eliminato perché, nella sostanza, alle wild card si accedeva dietro lauto pagamento).

Gli azzurri, dopo aver chiuso al primo posto il proprio girone nella prima fase, sono confluiti nel raggruppamento J della seconda insieme ad Olanda e Croazia. Le altre tre formazioni entrate in detto girone, nell’incrocio, sono Lituania, Polonia e Ungheria. La classifica, tenuto conto dei risultati portati dietro dalla prima fase, è attualmente la seguente:

  1. Lituania – 12
  2. Italia – 10
  3. Polonia, Olanda, Croazia, Ungheria – 9

Dal momento che l’Italia affronterà solo le nazionali contro cui non ha ancora giocato, parleremo in questa sede delle sole rappresentative di Lituania, Polonia e Ungheria.

La Lituania è la nazionale che più di tutte sembra destinata a un accesso comodo a Cina 2019. Dopo aver vinto tutti e sei gli incontri della prima fase, può affrontare il resto delle qualificazioni in tranquillità, pur dovendo fare a meno di Valanciunas e Domantas Sabonis. Proprio di pochissime ore fa è la lista diramata da coach Adomaitis per le sfide contro Croazia ed Olanda: ci saranno facce viste in Italia, come Kalnietis, Kuzminskas, Gudaitis e Kulboka,  assieme ad alcuni dei giocatori che hanno sempre risposto presente nella prima fase (leggere alle voci Grigonis, Seibutis e Juskevicius). Al netto di chiare variazioni determinate dalle disponibilità dei giocatori in tempo di Eurolega (vista l’ormai annosa battaglia con la FIBA), la chiara sensazione è che la vera Lituania si vedrà verso Oriente. E sarà una gran Lituania.

La Polonia, invece, dovrà combattere per un posto in terra cinese. Dal momento che Marcin Gortat ha chiuso dal 2015 con la nazionale, l’onere di provarci spetterà ad altri. Quella polacca ha smesso da tempo di essere una nazione cestisticamente di bassa lega: molti giocatori li abbiamo visti passare in Italia e giocare minuti di livello in Eurolega: nella prima fase il migliore è stato Mateusz Ponitka, che nella prossima stagione farà l’Eurocup col Lokomotiv Kuban, ma, se dovesse essere della partita il 14 settembre, attenzione anche a Maciej Lampe, che a 33 anni i campi più importanti d’Europa li ha calcati tutti. Da non dimenticare, poi, il contributo di nostre vecchie conoscenze: parliamo di Jakub Wojciechowski, ma anche di Lukasz Koszarek, con quest’ultimo primo per media assist e terzo per valutazione all’interno della nazionale polacca durante la prima fase.

Per l’Ungheria, invece, il discorso sembra complicato con o senza Adam Hanga, del quale non s’è vista nemmeno l’ombra nella prima fase. Il gruppo combina elementi esperti con altri che si stanno facendo largo: nella prima fase il migliore è stato David Vojvoda, storica colonna dello Szolnokj Olaj, ma si è messo in ottima evidenza pure Zoltan Perl, play-guardia visto a Capo d’Orlando in A prima e a Treviso in A2 poi. Da osservare sono anche sia Rosco Allen (che, nonostante il nome, è nativo di Budapest) e Darrin Govens, che gioca nella quota da naturalizzato.





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Credit: Ciamillo

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