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Triathlon, segnali di miglioramento per l’Italia. Ma l’elite mondiale resta distante

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Il triathlon azzurro potrebbe aver fatto qualche passo in avanti per cercare di avvicinarsi al top che la disciplina possa offrire al momento: oltre ad Alice Betto c’è di più. Segnali di crescita soprattutto in campo femminile, ma al momento anche tra gli uomini qualcosa sembra muoversi. Notevoli i passi in avanti anche nella staffetta mista, dove l’Italia è entrata nella top 10 ai Mondiali.

Insomma Alice Betto non è più sola: già ad Edmonton, questa notte, assieme all’azzurra ci sarà anche Verena Steinhauser, che dopo l’esordio di Amburgo nelle World Series, prova ad entrare in pianta stabile nel circuito maggiore, con il sogno di strappare la qualificazione olimpica. Attenzione però ad Angelica Olmo, che dopo due vittorie lo scorso anno nel circuito europeo, ora ne ha ottenute altrettante in World Cup.

In campo maschile però stanno crescendo anche Davide Uccellari e Delian Stateff, rispettivamente terzo e primo nella tappa di Cagliari del circuito mondiale, miglior prestazione dell’anno, che ha portato anche alla convocazione dei due agli Europei di Glasgow. Con loro, oltre alla citata Angelica Olmo, ci saranno anche Giorgia Priarone ed Ilaria Zane.

Percorso lungo, ma anche qui ci potranno essere belle sorprese, nella staffetta mista: l’Italia ora può anche credere di riuscire ad ottenere la qualificazione olimpica nella nuova specialità, che farà il suo esordio a Tokyo 2020. L’elite mondiale è ancora lontana, ma gli azzurri passo dopo passo si stanno avvicinando: il progetto di Joel Filliol sta iniziando a dare frutti.





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Foto: Valerio Origo

roberto.santangelo@oasport.it

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