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Ciclismo

Tour de France 2018: il fallimento degli scalatori puri. Da Bardet a Quintana, tutti lontani dal podio

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Gli scalatori puri hanno tutti deluso al Tour de France 2018. Questa Grande Boucle si è rivelata particolarmente ostica per questi corridori, che hanno fallito l’assalto al podio. Un risultato che dimostra come nel ciclismo moderno solo gli atleti più completi possano lottare per la vittoria di un grande giro.

Tra i favoriti della vigilia c’erano infatti Romain Bardet e Nairo Quintana, che non hanno saputo però rispettare il pronostico, chiudendo lontano dai migliori. Il francese ha provato più volte l’azione in salita, ma non ha mai trovato lo scatto decisivo nei momenti chiave. Il colombiano invece è riuscito a conquistare una tappa, trionfando a Saint-Lary-Soulan, ma poi è andato alla deriva, chiudendo in 10ma posizione nella generale. Nulla da fare nemmeno per il compagno di squadra Mikel Landa, settimo dopo un Tour molto altalenante, o Ilnur Zakarin, mai in lotta per le prime posizioni. Senza poi contare corridori come Rafał Majka e Bauke Mollema, usciti subito di classifica.

Andare forte in salita non è più sufficiente per fare la differenza in queste corse. Bisogna infatti saper gestire e affrontare al meglio percorsi sempre più vari, come quello di quest’anno che presentava la dura frazione sul pavè, tanti arrivi in discesa e frazioni da classica con i muri. Il trend degli ultimi anni sembra quindi indicare come per gli scalatori puri sia sempre più difficile vincere il Tour. Da Bradley Wiggins a Geraint Thomas, i corridori completi con doti da passista hanno dimostrato di avere una marcia in più nella Grande Boucle e la top 5 di quest’anno è stata un’ulteriore conferma.

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alessandro.farina@oasport.it

Twitter: @Alefarina18

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Foto: Dana Gardner / Shutterstock.com

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