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F1, tutti gli errori stagionali di Sebastian Vettel. Così il Mondiale diventa una chimera

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Quella che sembrava dover essere una festa, è diventata una disfatta. Sebastian Vettel si avviava a sfatare il tabù Hockenheim e a vincere per la prima volta davanti ai suoi tifosi, ma non aveva fatto i conti con la pioggia, che ha rovinato i piani suoi e della Ferrari. L’acqua scesa copiosa su un tratto del tracciato ha stravolto la gara e generato una confusione dal quale Seb è uscito malconcio.

Sono stati minuti concitati, tra chi ha scelto di tornare ai box e montare una gomma da bagnato, scelta rivelatasi poi azzardata, e chi è rimasto in pista ma con le difficoltà che ne sono conseguite. Ad avvantaggiarsi di questo caos è stato Lewis Hamilton, che con le gomme Ultrasoft appena montate stava letteralmente volando, “minacciando” di rimontare anche sulla prima posizione di Vettel. Poi, ecco l’errore che non ti aspetti.

Seb è finito lungo e con l’asfalto bagnato non è riuscito a tenere la sua SF71H in pista, finendo dritto dritto contro le barriere, compromettendo irrimediabilmente la sua gara. L’importanza di questo sbaglio sta tutta nella reazione del pilota, che disperato ha preso a pugni il volante. Copione ribaltato, dunque: dalla possibile fuga nel Mondiale a dover rincorrere, perché a completare il disastro è arrivata la vittoria di Hamilton, che ha approfittato delle soste di Raikkonen e Bottas con Safety Car, per prendersi il successo e tornare in testa alla classifica con 17 punti di margine.

Hamilton è stato certamente aiutato dalla fortuna, ma l’andamento del GP di Germania ha confermato una costante già emersa in questa prima metà di stagione, ovvero la capacità del pilota britannico di massimizzare il risultato. Dopo il problema delle qualifiche Lewis si è rimboccato le maniche ed ha rimontato, poi un pizzico di buona sorte lo ha portato addirittura a vincere. Una tendenza che fa il paio con quella di Vettel, i cui errori sono già troppi quest’anno.

Già perché non è la prima volta che Vettel getta al vento la possibilità di allungare. In principio (escludendo la Cina dove l’errore fu prima del team, poi ci fu l’incidente con Verstappen) fu Baku: Seb era secondo alle spalle di Bottas, ma alla ripartenza dopo la Safety Car tentò di attaccare il finlandese e finì per perdere posizioni, terminando poi al quarto posto. Chi vinse? Ovviamente Hamilton, complice la foratura del compagno di squadra a pochi giri dalla fine.

Poche settimane dopo ed ecco che è arrivato un altro errore di Vettel. Era il GP di Francia, a Le Castellet, e il tedesco alla prima curva centrò in pieno Bottas, lasciando strada libera al trionfo di Hamilton. La fortuna in quel caso ha aiutato anche Seb, che riuscì a rimanere in pista e a concludere comunque la gara in quinta posizione, ma con un bottino chiaramente limitato rispetto alle possibilità della SF71H.

Errori che, sommati, sono costati punti preziosi in un Mondiale sempre più equilibrato. Siamo oramai a metà campionato e il margine di errore si va riducendo sempre di più.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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