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Ciclismo, la festa in casa Nibali. Antonio: “Ci sono anche io, ci voleva la vittoria”. Vincenzo: “Avvisato con la radio, bellissimo”

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Festa grande in casa Nibali dopo la prima vittoria da professionista di Antonio che ieri si è imposto nella settima tappa del Giro d’Austria. Il fratello minore di Vincenzo, impegnato al Tour de France dove va a caccia di una nuova apoteosi per bissare il trionfo del 2014, ha conquistato il suo primo successo proprio mentre lo Squalo pedalava nell’infinita frazione della Grande Boucle conclusasi con una volata ben dopo le ore 18.00. Il 33enne è così stato avvisato tramite le radioline della vittoria del piccolo di casa (ci sono otto anni di differenza tra i due Nibali) ed è subito partita l’esultanza, anche perché la tappa era davvero molto tranquilla e condotta a ritmi blandi.

A spiegare quei momenti di giubilo è proprio Vincenzo alla Gazzetta dello Sport:L’ho saputo via radio, sono stato molto contento. Mi veniva anche un po’ da ridere perché non sapevo ancora come avesse vinto. In fuga, con un attacco, quanti erano… Però già aveva dimostrato che stava pedalando bene dopo il Giro, l’altro giorno sul Grossglockner era arrivato quarto. Immagino anche la gioia della mia famiglia. Antonio, da quando è arrivato in questa squadra, è sempre cresciuto gradualmente un po’ alla volta, nel modo giusto. Non ci siamo sentiti molto negli ultimi giorni, qui al Tour non è facile trovare il tempo, al momento giusto festeggeremo“.

Antonio è davvero raggiante, incontenibile per questa prima attesa vittoria:Bellissimo, ci voleva. E’ stata dura, di fatica ne ho tanta, ma tanta. L’ultima mia vittoria? Boh, da dilettante al secondo o al terzo anno. Non mi ricordo. Ma questa vittoria è la dimostrazione che ci sono anche io. Il mio spazietto me lo merito e non sono qui solo perché sono il fratello di Vincenzo. Il paragone con lui non mi pesa: quanti sono i corridori che hanno vinto quello che ha vinto mio fratello? Pochissimi. Lui è un fuoriclasse. Ma mica tutti sono Vincenzo o Merckx. Però io mi sento un corridore con il suo valore, con la sua dignità“.

 





(foto Pier Colombo)

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