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Volley, Nations League 2018: Italia-Polonia, azzurri all’esame Campioni del Mondo. Senza Zaytsev e Juantorena, serve il colpaccio

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A Osaka (Giappone) riparte l’avventura dell’Italia nella Nations League 2018 di volley maschile. Venerdì 8 giugno (ore 08.40) gli azzurri scenderanno in campo per affrontare la Polonia in una partita determinante per le nostre ambizioni di qualificazione alla Final Six: siamo reduci dalle due sconfitte contro Canada e Argentina maturate a San Juan, il weekend trionfale di Kraljevo con i successi su Brasile e Serbia sembra ormai lontano, bisogna subito reagire prontamente e invertire la rotta per rimanere seriamente in corsa.

I ragazzi del CT Chicco Blengini se la dovranno vedere con i Campioni del Mondo che hanno vinto cinque partite consecutive prima di crollare a sorpresa contro la Germania di Andrea Giani. Si tratta a tutti gli effetti di uno scontro diretto molto importante per l’accesso agli atti conclusivi della prestigiosa manifestazione internazionale ma il compito della nostra Nazionale si preannuncia particolarmente arduo visto che ci presenteremo all’appuntamento senza molti titolare: mancheranno infatti Ivan Zaytsev, Osmany Juantorena e Massimo Colaci. L’assenza dello Zar nel ruolo di opposto, della Pantera di banda e del libero titolare peserà sicuramente sul nostro livello di gioco, dovremo fare di necessità virtù per cercare di tenere testa ai lanciatissimi biancorossi.

L’Italia tornerà a puntare su Filippo Lanza, lo schiacciatore rientra in azzurro dopo aver saltato le prime due tappe e proverà a riprendersi subito l’azzurro. Il martello ha sicuramente un’ottima intesa con Simone Giannelli, suo palleggiatore anche a Trento e sarò affiancato di banda da Simone Randazzo. Dubbi sull’opposto: verrà data una chance al giovane Gabriele Nelli o si punterà sul veterano Giulio Sabbi? Da questa scelta potrebbe dipendere il risultato della sfida contro i biancorossi, formazione molto abile nel meccanismo muro-difesa ed estremamente concreta in attacco con i soliti noti Kurek e Kubiak, con la novità Kochanowski senza dimenticarsi del buon Konarski e della regia di Drzyzga.

 





(foto FIVB)

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