Equitazione, FEI Nations Cup 2018: il Brasile si impone a La Baule, Olanda e Svizzera sul podio

Suona l’inno carioca a La Baule, in Francia, dove è andata in scena la seconda tappa della prima divisione europea della FEI Nations Cup 2018 di salto ostacoli. Il Brasile ha sorpreso le compagini europee conquistando la vittoria con una prova solida dei suoi quattro rappresentanti, che hanno collezionato appena 7 penalità lasciandosi alle spalle di misura gli avversari.

Pedro Veniss è stato il migliore del team brasiliano, con appena 1 penalità in sella a Quabri de l’Isle nella prima manche, mentre Felipe Luiz de Azevedo Filho ne ha collezionate una per ogni manche per aver oltrepassato il tempo massimo in sella a Chaccomo. Yuri Mansour, invece, ha effettuato un percorso netto con Vitiki nella prima prova, incappando in 4 penalità nella seconda, mentre Felipe Amaral (5; 9) si è visto scartare entrambe le prove con Germanico T.

Alle spalle del Brasile si è piazzata l’Olanda, che ha accumulato 8 penalità totali, trascinata dal solito Harrie Smolders, autore di due netti con Don VHP Z, mentre Frank Schuttert con Chianti’s Champion e Marc Houtzager hanno alternato una manche perfetta ad un’altra balbettante e Jur Vrieling è incappato in due prove non all’altezza della sua fama con VDL Glasgow VH Merelsnest NOP. Terzo posto, invece, per la Svizzera, che conferma in tal modo la sua leadership in classifica generale dopo il trionfo a Samorin.

A fare la differenza, stavolta, sono stati i due netti di Alain Jufer con Rahmannshof Tic Tac e Steve Guerdat con Hannah nella seconda manche, dopo la prova senza errori di Paul Estermann nella prima in sella a Lord Pepsi.

Ai piedi del podio si è piazzata la Spagna con 12 penalità, mentre la Germania ha collezionato 14 penalità chiudendo al quinto posto davanti all’Irlanda e alla Francia, grande delusione di giornata con un mesto settimo posto e 20 penalità davanti al pubblico di casa. Chiude la classifica, infine, il Canada, ottavo e ultimo con 35 penalità.

mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Facebook Pedro Veniss