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Judo, Fabio Basile: “Gli insulti mi hanno reso più forte. Smentirò tutti i miei critici”

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In questo fine settimana il World Tour di judo ha vissuto un nuovo atto con il Grand Slam di Ekaterinburg 2018, tappa russa del circuito mondiale, che ha luogo per il secondo anno dopo aver raccolto l’eredità dei tornei che in passato si svolsero a Mosca e Tjumen’.

E’ stata l’occasione del riscatto per Fabio Basile. Il bronzo vinto ad Ekaterinburg, infatti, ha rappresentato per il campione olimpico della categoria dei 66 kg il primo podio internazionale, dopo il trionfo a Cinque Cerchi, e soprattutto la prima medaglia nella nuova divisione di peso (73 kg).

Un risultato dedicato ai detrattori: “The king is back. Sono tornato alla faccia di chi mi insultava“, dice a chiare lettere l’azzurro intervistato da Tuttosport aggiungendo: “Insulti? Si, è accaduto dopo la sconfitta nel Grande Slam di Parigi a febbraio: di fatto una finale olimpica. Era la mia seconda prova nei 73 kg. Sui social alcune persone mi hanno vomitato addosso di tutto: perdente, fallito, torna ai 66 kg altrimenti ti fai male. Questi infelici e frustrati credevano di ferirmi, ma gli insulti per me sono benzina, energia pura e in Russia si è visto. Li ho zittiti”.

E poi sul peso di questo bronzo, Basile sottolinea: Avevo bisogno di un bel risultato dopo un periodo difficile. In 2 anni ho cambiato 3 pesi. Fino al 2015 gareggiavo nei 60 kg, poi sono passato ai 66 kg in cui ho vinto a Rio. Lo scorso autunno il salto nei 73 kg. Ho modificato alimentazione e modo di combattere. Nel judo passare di categoria significa cambiare vita. Ma non mi spavento. Diventerò lo judoka più forte di sempre“, annuncia sicuro di sé l’atleta del Bel Paese, sottolineando che: “Vincerò in tutte le categorie. Il peso non mi interessa: 66, 73, 81 sono solo numeri. Amo le sfide e mi annoio ad affrontare gli stessi avversari. Mi sto massacrando di lavoro e nei 73 kg ho bruciato le tappe. In 3 gare di Grande Slam ho vinto un bronzo, ho fatto 5° all’esordio ed Abu Dhabi a una sola settimana dal cambio di categoria, a Parigi ho perso all’extra-time. Nel ranking sono salito dal 78° al 45° posto ma in una competizione secca penso d valere già i primi 5 del mondo. Sono ambizioso ma realista. Un passo per volta. Ad aprile ci sono gli Europei in Israele ed a settembre i Mondiali a Baku. C’è chi dice che andare Tokyo 2020 nei 73 kg sarà una “mission impossible”? Li farò ricredere. Dicevano così 2 anni fa a Rio”.

 





 

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Foto: Fabio Basile-IJF2

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