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Ciclismo

Giro d’Italia 2018, il percorso ai raggi X: tutte le 21 tappe e le date. Salite infernali, torna lo Zoncolan, 2 cronometro e arrivo a Roma

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Il Giro d’Italia 2018 scatterà il prossimo 4 maggio da Gerusalemme. La Corsa Rosa incomincerà il proprio viaggio in Israele, per la prima volta una grande corsa a tappa scatterà fuori dall’Europa. Si entra nella storia, ancora una volta l’evento organizzato da RCS Sport si preannuncia spettacolare e avvincente con tanti campioni al via e un percorso molto affascinante e impegnativo.

Le prime tre tappe all’estero non andranno sottovalutate. La cronometro d’apertura, tra le meraviglie di Gerusalemme, sarà infatti caratterizzata da diversi saliscendi e cambi di direzione, raramente si potrà spingere il rapportone e potremmo avere già dei distacchi tra i big della classifica generale: 9,7 chilometri subito determinanti. Le successive frazioni con arrivo a Tel Aviv (167 chilometri) ed Eilat (229 chilometri) sembrano essere riservate ai velocisti ma attenzione al deserto che potrebbe creare delle insidie.

Si torna in Italia e si riparte dalla Sicilia. Sull’isola si disputeranno ben tre frazioni, tutte molto significative e importanti. La Catania-Caltagirone non prevede nemmeno un metro di pianura, un continuo falsopiano che conduce all’arrivo e che potrebbe anche favorire delle fughe. Mercoledì 9 maggio bisognerà prendere in seria considerazione i tre Gpm finali che conducono a Santa Ninfa, il giorno successivo il primo arrivo in salita: show annunciato sull’Etna, gli ultimi cinque chilometri con pendenza media dell’8% creeranno la prima vera scrematura in classifica generale.

Si risalirà la penisola con la comoda frazione calabrese (da Pizzo a Praia a Mare, 159 chilometri per velocisti) poi un weekend al cardiopalma: prima l’appuntamento tradizionale con il Santuario di Montevergine, poi una domenica spettacolare con l’arrivo a Campo Imperatore. Gli ultimi 4 chilometri al 9% di pendenza media saranno decisivi, testa a testa annunciato tra tutti i big, spettacolo davvero imperdibile.

Dopo il secondo giorno di riposo, si riparte con quattro frazioni interlocutorie: fuga o volata per la Penne-Gualdo Tadino (239 chilometri!), insidiosissima la Assisi-Osimo che si presta al colpo di mano di un finisseur (ma sullo strappo finale potrebbero vedersi anche gli uomini di classifica), le annunciate volate di Imola e Nervesa della Battaglia.

A questo punto si fa terribilmente sul serio. Sabato 19 maggio, la tappa regina del Giro d’Italia 2018, l’evento clou per eccellenza. Si arriva sul Monte Zoncolan, la salita più dura, un vero e proprio Mostro: qui i migliori faranno la differenza, si deciderà la classifica generale. Pendenza media del 15% dopo aver già affrontato Passo Duron e Sella Valcalda. Non ci sarà il tempo per rifiatare perché il giorno dopo è in programma il tappone alpino, atipico perché non si arriva in salita ma la sequenza Passo Tre Croci-Passo di Sant’Antonio-Costalissoio è temibile.

Dopo il terzo giorno di riposo inizierà l’ultima settimana, un vero e proprio inferno. Si incomincia con la cronometro da Trento a Rovereto: 34,5 chilometri per specialisti, senza salite e con lunghi rettilinei prima di un tratto finale molto tecnico. Il giorno dopo il volatone di Iseo poi una sequenza terribile. L’arrivo a Prato Nevoso (lunga salita con pendenze al 6-7%), la Venaria Reale-Bardonecchia con Colle delle Finestre (a 71 chilometri dal traguardo), Sestriere e Jafferau, si chiude con la Susa-Cervinia che definirà la classifica generale. Saranno Col Tsecore, Col de Saint Pantaleon e l’ascesa conclusiva a decidere chi sarà il vincitore del Giro d’Italia. La grande chiusura con la passerella di Roma tra le meraviglie della Città Eterna.

 

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Foto: Comunicato Stampa UAE Emirates – Lorenzo Fizza Verdinelli

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