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Sci alpino, Olimpiadi PyeongChang 2018: clima rovente in casa Italia. Christof Innerhofer accusa: “I giovani sognano in piedi. Manca la squadra”

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L’Italia dello sci alpino maschile tornerà a casa senza medaglie dalle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 (salvo miracoli da slalom e gigante). Il settore velocità ha totalmente fatto flop sulle nevi sudcoreane. La squadra ha deluso le aspettative della vigilia e i risultati sono stati ampiamente insoddisfacenti, il clima all’interno del team non è certo dei più sereni e le dichiarazioni rilasciate da Christof Innerhofer alla Gazzetta dello Sport sono roventi: “A parte Buzzi che qualcosa ha fatto, gli altri giovani stanno sognando in piedi, non c’è il rischio che ci facciano le scarpe. Ma togliendo Dominik Paris abbiamo un bel problema. Ci sono cose che non mi piacciono, che erano migliori alcuni anni fa. Quando c’era Ravetto? Anche. Per qualcuno Rulfi era un problema, per me invece era l’ultimo dei problemi, infatti adesso con le donne va bene. La squadra era più completa, più compatta, più in crescita. Forse siamo noi che siamo cresciuti, che non abbiamo voglia di fare gruppo con chi ha 15 anni in meno. Ma non credo sia solo quello. Allora la situazione era ben diversa“.

Le parole di Innerhofer, medagliato quattro anni fa a Sochi, hanno scosso tutto l’ambiante e non sono mancate le reazioni. Max Carca, capoalleantore maschile con contratto in scadenza a fine stagione, ha analizzato sempre sulla rosea: “Sono dispiaciuto per le parole di Inner. Eravamo venuti per fare bene, soprattutto in discesa. Gli altri sono stati più bravi di noi, congratulazioni a loro, noi non abbiamo rimpianti. Toccherà alla Fisi fare delle valutazioni“. Raimund Plancker smorza un po’ i toni:Quello di Inner è uno sfogo, è deluso e deve buttare fuori la rabbia. Non credo che si senta poco seguito, che sia geloso dei risultati che Paris e Fill hanno ottenuto negli ultimi due anni. E credo che il prossimo anno questi ragazzi ci saranno tutti. Credo però che i giovani, al primo anno in squadra, si sentano un po’ buttati nell’acqua gelida. Forse è mancato un gruppo più numeroso che potesse crescere avendo loro come riferimento. Oggi i nostri giovani vedono Paris, Fill e Innerhofer come atleti di un altro livello e invece dovrebbero rompere le scatole, stuzzicarli, andare più forte di loro in allenamento come Buzzi ha fatto quest’estate in Cile“.

 

CLICCA QUI PER IL MINISITO SULLE OLIMPIADI INVERNALI DI PYEONGCHANG 2018

 

 





(foto Pentaphoto FISI)

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