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Pattinaggio Artistico
Pattinaggio artistico, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: le speranze di medaglia dell’Italia
Nella storia olimpica, l’Italia ha conquistato solamente due medaglie di bronzo nel pattinaggio artistico: i primi a salire sul podio furono i danzatori Barbara Fusar-Poli e Maurizio Margaglio, che si classificarono terzi a Salt Lake City 2002, mentre quattro anni fa, a Sochi 2014, fu Carolina Kostner ad eguagliare questo risultato. Riuscirà l’Italia ad ottenere una nuova medaglia ai Giochi Olimpici invernali di PyeongChang 2018?
Le speranze azzurre in questa disciplina saranno ancora una volta legate in particolare alla pattinatrice altoatesina, che potrebbe diventare la seconda atleta ultratrentenne a salire su un podio olimpico nella gara femminile (il record, inarrivabile, appartiene alla britannica Ethel Muckelt, che a Chamonix 1924 vinse il bronzo a 38 anni e 246 giorni). Se le prime due posizioni sembrano destinate alle due atlete russe Evgenia Medvedeva ed Alina Zagitova, Kostner fa parte del gruppo di atlete che dovrebbero giocarsi la medaglia di bronzo. L’azzurra avrà sicuramente l’arma dell’esperienza dalla sua parte e sarà inoltre l’unica atleta in gara ad avere già una medaglia olimpica in cassaforte.
Servirebbe invece una vera e propria impresa ai danzatori Anna Cappellini e Luca Lanotte per salire sul podio. Anche in questo caso, le prime due posizioni sembrano già assegnate, con i francesi Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron favoriti per l’oro ed i canadesi Tessa Virtue e Scott Moir come antagonisti principali. Per il terzo posto la classifica ipotetica è abbastanza corta, ma nella danza è sempre molto difficile sovvertire le gerarchie stagionali, che hanno visto gli azzurri chiudere sesti alle Finali del Grand Prix e quarti agli Europei, anche se in entrambi i casi molto vicini al podio.
Una possibilità di medaglia ci sarà infine nella gara a squadre, dove quattro anni fa l’Italia chiuse ai piedi del podio. Con un settore maschile rinvigorito dal giovane Matteo Rizzo (quattro anni fa vi fu invece la disastrosa prestazione di Paul Bonifacio Parkinson), la squadra azzurra si presenterà con una formazione più compatta rispetto a Sochi, anche se per il podio bisognerà avere la meglio su squadre come Canada, Stati Uniti e Giappone, senza parlare della Russia, che appare fuori portata per chiunque.
giulio.chinappi@oasport.it
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Foto: Valerio Origo