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Svezia-Italia, Playoff Mondiali 2018: l’Italia può e deve vincere! Il muro difensivo scandinavo va abbattuto con coraggio e determinazione

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Ci siamo. Domani la Friends Arena di Stoccolma (Svezia), a dispetto della denominazione molto “amichevole”, sarà teatro di un qualcosa di ben poco di ludico. Ci si gioca lo spareggio per esser parte del Mondiale 2018 in Russia e ad affrontarsi sono la nazionale di casa e l’Italia, seconde rispettivamente del gruppo A e G di qualificazione. 

Gli azzurri, dunque, a distanza di 20 anni quando il capitano attuale Gigi Buffon faceva il suo esordio in Russia, tornano ad esibirsi in un playoff dai mille significati. C’è tensione e attesa nel gruppo nostrano, non si vede quasi l’ora di calcare il rettangolo di gioco scandinavo e dare inizio alle danze. Non è concepibile l’eventualità di un Bel Paese a casa nell’estate russa 2018 ed il pass per la Fase Finale dovrà arrivare necessariamente dalla doppia sfida programmata, per l’appunto, domani alle 20.45 ed il 13 novembre a San Siro (Milano) alla stessa ora. I calciatori nostrani dovranno entrare in campo con il piglio della grande squadra perché le esibizioni contro Israele, Macedonia ed Albania non hanno convinto.

Lo sa il ct Giampiero Ventura che, tornando sui suoi passi, è pronto a mettere in discussione le proprie idee investendo sull’usato sicuro. Un 3-5-2 di “Contiana memoria” in cui la BBBC torna ad essere il punto di riferimento di una retroguardia bucata con troppa facilità in quell’infausta trasferta di Madrid. Servirà dunque l’esperienza di Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini al pari di quella dei talenti “rari” in rosa. E’ il momento di Marco Verratti. Non ci sono più scuse, il centrocampista del PSG ha tutto per caricarsi la squadra sulle spalle ed inventare calcio come pochi altri. Un certo Zlatan Ibrahimovic, in sede di presentazione da spettatore interessato, ne ha tessuto le lodi vista l’esperienza in comune in Francia. Adesso sta al ragazzo classe ’92 non deludere le attese, facendo seguire i fatti alle parole.

A capitalizzare le giocate di Verratti dovranno essere poi i due attaccanti che dovrebbero essere Ciro Immobile ed Andrea Belotti. Con Simone Zaza costretto a fermarsi nell’ultimo allenamento, sembrerebbe proprio che la coppia d’attacco sarà quella composta dal laziale e dal torinista. Immobile che, a dispetto del suo cognome, è stato piuttosto attivo in quest’inizio d’annata siglando 18 reti in 15 partite, una media pazzesca. Servirà tutta la propria concretezza negli ultimi metri per aver ragione di una compagine ben organizzata.

La formazione allenata da Jan Andersson ha il merito di aver aperto un nuovo corso riuscendo a costruire un collettivo competitivo mettendosi alle spalle l’assenza di un accentratore di gioco fenomenale come Ibrahimovic. Una rosa costituita per lo più da quei ragazzi che, nel 2015, sorpresero tutti aggiudicandosi gli Europei 2015 Under21 di cui ricorda bene l’esito anche il ct della Nazionale di categoria Luigi Di Biagio, uscita di scena nei gironi perdendo il primo match 2-1 proprio contro gli scandinavi.  Squadra strutturata tatticamente su un classico 4-4-2 nel quale il giocatore di maggior qualità è Marcus Berg, autore di ben 8 marcature nelle qualificazioni. Un calciatore con esperienza passate all’Amburgo ed al Panathinaikos che ha scelto la destinazione degli Emirati Arabi, per vestire la maglia dell’Al-Ain. Non bisogna poi dimenticarsi della mente creativa nello scacchiere di Andersson ovvero Emil Forsberg del Lipsia, calciatore sempre più determinante oltre che il difensore del Manchester United Victor Lindelöf, dotato di grande fisicità. Svezia che subisce poco e tra le mura amiche è riuscita ad avere la meglio anche della Francia. Azzurri che dovranno prendere nota di questi aspetti per trovare una breccia nella retroguardia dei nordici e sfruttare ogni minima incertezza.

Guardando ai precedenti sono 23 i match disputati con 11 vittorie dell’Italia, 6 pareggi e 5 della Svezia. Tra quei 6 pari, tutti ricordano l’1-1 degli Europei 2004 quando un colpo di tacco magico di Ibra permise ai gialloblu di pareggiare un incontro decisivo ai fini della qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Il Bel Paese infatti subì, suo malgrado, il famoso “biscotto” con quel 2-2 tra svedesi e danesi nel match successivo, valsa l’eliminazione alla squadra di Giovanni Trapattoni. Positivo invece l’ultimo confronto di un anno sempre nella rassegna continentale in Francia quando un gol di Eder regalò una gioia incontenibile agli uomini di Antonio Conte

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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