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MotoGP, Mondiale 2017: il ritorno di Valentino Rossi. Battaglia da leone, il n.46 dà spettacolo a dispetto degli anni

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Sempre lui, ancora lui, immensamente lui. Contro tutto e tutti, contro l’età, contro gli infortuni, contro gli avversari, contro la moto. Su una pista che lo ha visto trionfare per ben otto volte nella sua monumentale carriera, Valentino Rossi ha dato ancora spettacolo a Phillip Island facendo emozionare tutti gli appassionati (e divertendosi lui stesso) durante una gara letteralmente scoppiettante e ricca di pathos come spesso ci ha abituato il GP di Australia: uno show avvincente in cui il Dottore ha recitato ancora una volta il ruolo di protagonista principale, ribaltando le sensazioni della vigilia che non lo vedevano tra i grandi favoriti per un risultato di rilievo.

Come sempre, però, il centauro di Tavullia è riuscito a trasformare la sua Yamaha tra la notte e il warm up, capendo quali fossero le difficoltà del mezzo e tirandone fuori davvero il massimo. A 52 giorni dall’operazione a tibia e perone dopo l’infortunio patito durante un allenamento, Valentino Rossi è tornato sul podio compiendo una magia che solo un artista talentuoso è in grado di realizzare, brillando per tutta la gara e anzi accarezzando anche il sogno della clamorosa vittoria prima che Marc Marquez decidesse di piazzare la stoccata che con buona probabilità vale anche il titolo mondiale.

A 38 anni suonati, in condizioni fisiche tutt’altro che perfette (anche se in deciso miglioramento), il numero 1 di tutti i tempi ha battuto ancora un colpo. Il prolungato duello con Zarco negli ultimi giri e l’arrivo in volata con Vinales entrano di diritto tra le pagine più belle della letteratura scritta e romanzata dal Dottore che con un’operazione perfetta è riuscito a risalire la china dopo la delusione del Giappone e la prova coriacea di Aragon quando riscrisse i trattati di medicina ritornando prontamente dopo l’intervento chirurgico. A metà gara Vale ha tentato anche la fuga, ha preso anche un piccolo margine nei confronti dei diritti rivali ma poi la sveglia è suonata per Marquez e non c’è stato nulla da fare.

Siamo semplicemente di fronte a un Campionissimo che con il secondo posto odierno ha ribadito la sua grandezza. Mancano due gare al termine della stagione (Malesia e Valencia), un clamoroso ritorno alla vittoria sarebbe davvero qualcosa di grandioso, il miglior viatico per guardare con maggior convinzione alla prossima stagione quando tenterà ancora una volta l’assalto al decimo titolo mondiale, obiettivo che insegue dal 2009 e che continua a sfuggirgli, traguardo che vuole raggiungere a tutti i costi prima di un ritiro che speriamo sia il più lontano possibile.





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