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Tiro a volo: rotta su Tokyo 2020 per Giovanni Pellielo, l’azzurro vuole l’ottava Olimpiade

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Nessun rimpianto per quell’oro ancora sfuggito ai tiri di spareggio con il croato Josip Glasnovic. Giovanni Pellielo si gode l’argento vinto in Brasile che gli ha permesso di diventare, a 46 anni, 6 mesi e 29 giorni, l’atleta azzurro più vecchio a salire sul podio a livello individuale. Con sette Olimpiadi e quattro medaglie in bacheca il veterano del trap ha dichiarato sul settimanale Sportweek di avere come unico cruccio quello di non aver potuto visitare La Rocinha (la favela più grande di Rio).

“Per il resto sono felice di quello che ho fatto, come premio mi sono regalato un giro d’Italia con due amici in auto. Partenza da Vercelli, tappe a Napoli, Roma e in Sardegna. Nient’altro. Dopo un’esperienza così ho solo bisogno di condividere: la felicità non è nulla se non hai nessuno a casa che ti accoglie. Stare con gli altri arricchisce, rende l’uomo più grande”. 

Ora l’obiettivo per il tiratore delle Fiamme Azzurre è quello di arrivare a disputare l’ottava rassegna olimpica, eguagliando così Piero e Raimondo D’Inzeo e Josefa Idem che ne disputò due con la Germania. Per far ciò, oltre gli anni – a Tokyo 2020 ne compirà 50 –  Johnny dovrà prima di tutto battere la concorrenza interna. Come in tutte le specialità anche la fossa olimpica vede infatti tanti azzurri con le potenzialità di volare in Giappone.

Dal compagno di Rio Massimo Fabbrizi Valerio Grazini e Daniele Resca, pronti a cogliere la loro prima occasione a cinque cerchi dopo un quadriennio di spessore. L’elenco si allunga se si considerano i giovani Carlo Mancarella, Luca Miotto o il campione italiano 2015 Francesco Rio, dipendente del Quirinale e guardia scelta alla tenuta presidenziale di Castel Porziano. Una sfida dunque difficilissima, l’ennesima per questo totem dello sport azzurro deciso a battere nuovi record.

francesco.drago@oasport.it

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