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Argento vinto o oro perso?

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E’ di Rossella Fiamingo la prima medaglia italiana a Rio 2016. E’ arrivata al termine di una giornata in cui è successo di tutto, dalla precoce eliminazione di Petra Zublasing nel tiro a segno alla clamorosa caduta di Vincenzo Nibali durante la fuga vincente nella prova in linea di ciclismo. Hanno deluso i judoka e hanno sbagliato gli arcieri così, mentre i nottambuli attendono Gabriele Detti nei 400 stile libero (ma servirà un’impresa da 3’42” basso), il secondo posto della siciliana nella spada individuale femminile ha un po’ il sapore del riscatto per i colori azzurri. Eppure sa anche di beffa. E apre un vortice di domande: un oro perso o un argento vinto?

Versione negativa: non si può buttare al vento un titolo olimpico in vantaggio 10-6 e poi 12-11 all’inizio del terzo e ultimo periodo. Non si può fare e non può farlo soprattutto Rossella Fiamingo, la garista probabilmente più forte dell’attuale panorama dello sport italiano, due ori mondiali nel 2014 e nel 2015 e in mezzo sornione apparizioni in Coppa del Mondo senza mai salire sul podio. Non può farlo Rossella Fiamingo se, fino a quel momento, la sua carta vincente era stata proprio quella della rimonta. Eleganti nei primi turni, potente in semifinale: da 7-10 per la cinese Sun a 38” dalla fine dell’assalto al definitivo 12-11 con la stoccata supplementare.

Versione positiva: vincetelo voi – pardon, vinciamolo noi – un argento olimpico. Rossella Fiamingo è sul podio, tutti gli altri no. E questo vuol già dire tanto. Poi un minuto e mezzo macchia ma non cancella una giornata di grazia. Una giornata da Rossella Fiamingo, come a Kazan e Mosca. La siciliana ha tirato con classe e ha dato sempre l’impressione di poter controllare i match. E’ stata ancor più precisa in finale, dove tutto sembrava scorrere per il verso giusto, e invece ecco la beffa. Ma per una considerata un “rebus” a inizio Olimpiadi, è stata una prestazione di rara bellezza ed efficacia. Forse la migliore di sempre, risultato a parte.

La verità, insomma, sta come sempre nel mezzo. Cioè nel sorriso dell’azzurra sul podio, medaglia al collo. Argento olimpico all’Arena Carioca 3 con la voglia di spingersi sempre oltre. Per non avere più rimpianti.

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Augusto Bizzi/Federscherma

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