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Ginnastica, Europei 2016 – Finali di Specialità: le pagelle. Esplode Steingruber, Mustafina regale, Ponor ritorna, l’Italia vola con Busato

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Oggi si sono disputate le Finali di Specialità degli Europei 2016 di ginnastica artistica femminile. Di seguito le nostre consuete pagelle riservate alle ginnaste che meglio si sono espresse alla Post Finance Arena di Berna, oltre naturalmente alle due azzurre impegnate. Ci riferiamo esclusivamente al settore seniores.

 

ALIYA MUSTAFINA: 8. La Zarina si prende lo scettro alla trave per la prima volta in carriera dopo essersi già seduta sul trono del Mondo. Lo fa con una prestazione sbalorditiva e un 15.100 che lascia tutti di stucco. Grande precisione, grande eleganza, non sbaglia nulla sull’attrezzo che le è sempre stato ostico (l’oro iridato fu infatti parecchio discusso). Dopo aver trascinato la squadra verso l’oro, se ne prende uno a livello individuale come non le riusciva da Mosca 2013 (titolo all-around), riscattando prontamente la delusione per la medaglia di bronzo alle sue amate parallele dopo che per due turni era sembrata in grado di poter fare il colpaccio.

 

GIULIA STEINGRUBER: 10. Due ori in due ore, come solo le grandi Campionesse sanno fare. Un bis epocale tra volteggio (terza volta in carriera dopo i primati del 2013 e 2014) e corpo libero, dove trionfa per la prima volta facendo salire a cinque il numero di titoli continentali: un’enormità che solo poche atlete possono vantare. Meravigliosa il suo primo salto alla tavola, quattro diagonali acrobatiche di immensa difficoltà perfettamente stoppata. La Post Finance Arena è tutta per lei, un tripudio rossocrociato per l’idolo di casa più amato.

 

REBECCA DOWNIE: 9. L’impresa della giornata: colei che ha sconfitto l’intera Russia sul suo attrezzo prediletto. L’Armata schierava la Campionessa Olimpica Aliya Mustafina e la Campionessa del Mondo Daria Spiridonova, rimessa in corsa al posto di Angelina Melnikova. Rebecca che vinse il titolo continentale nel 2014 e che era la vicecampionessa uscente partiva con tutti gli sfavori del pronostico ma ci ha creduto fino in fondo, azzardando il tutto per tutto e portando in gara un esercizio con 6.9 di D Score. Un colpo da maestra che le ha permesso di piazzare un fantasmagorico 15.500, muro insuperabile da tutte le rivali. Che colpaccio!

 

CATALINA PONOR: 8. È ancora tra le più forti dell’intero circuito, c’è poco da dire. Lo si era già capito tra qualificazione e prova a squadre, oggi l’ennesima riprova dove poteva monetizzare una grande settimana (a livello individuale, s’intende) risalendo sul podio continentale dopo 4 anni d’assenza agli Europei. La rumena conquisterà così due bronzi tra trave e corpo libero, con due esercizi di pregevole fattura ed eleganza, da vera Campionessa Olimpica qual è su questi attrezzi (ad Atene 2004 scintillò d’oro su entrambi, a Londra 2012 fu di bronzo al quadrato). A 27 anni non smette mai di sorprendere: la Romania è solo lei, meriterebbe il pass per le Olimpiadi considerando che Larisa Iordache non si è ancora vista in gara in questo 2016.

 

ELLIE DOWNIE: 8. Se ne torna a casa con due medaglie d’argento (volteggio e corpo libero), facendo un serio passo in avanti a livello individuale dopo il bronzo all-around dello scorso anno. Grande crescita tecnica della britannica che potrà togliersi parecchie soddisfazioni.

MARINE BOYER: 7,5. Piccolo fenomeno. Al primo anno da senior conquista un incredibile argento, contro ogni pronostico e attesa. La francesina confeziona un super esercizio alla trave, valutato con 14.600. Sale sul podio per meriti proprio e non per cadute altrui: davvero un plauso per questo risultato, grande tecnica e pulizia d’esecuzione.

KSENIA AFANASEVA: 7. Non stava benissimo, ha scelto di non difendere il titolo al corpo libero ma la medaglia al volteggio non manca: secondo bronzo consecutivo.

CLAUDIA FRAGAPANE: 5. La grande sconfitta di giornata: prima in qualifica al corpo libero, doveva duellare con Giulia Steingruber e invece sbaglia di tutto concludendo al quarto posto; al volteggio è quinta e non può gioire. Domenica no per la britannica che fatica spesso al momento delle Finali.

 

SOFIA BUSATO: 8. Un quarto posto di grande prestigio, alla prima uscita internazionale da senior. Un dty stellare, un salto avanti portato in gara per la prima volta a questi Europei ma già di buon livello. Il bronzo di un mostro come Ksenia Afanaseva era solo a un decimo: ha rischiato di fare saltare il banco. Stupenda: il futuro è suo.

MARTINA RIZZELLI: 5. Purtroppo commette un grave errore, va in stallo ed è costretta a fermarsi sullo staggio. Tecnicamente vale come una caduta anche se è da apprezzare il fatto che non abbia messo piede a terra. Purtroppo è il secondo errore in due giorni dopo quello in Finale a Squadre.

 

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