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Atletica, azzurro speranza: Marta Zenoni, la disarmante semplicità di una campionessa in erba

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Se dovessimo dare un volto al futuro femminile della nostra atletica, pensando anche, ma non solo, a lungo termine, esso avrebbe verosimilmente le sembianze di Marta Zenoni. La diciassettenne mezzofondista di Ranica, dopo un 2015 da dominatrice al primo anno della categoria allievi, ha battuto il record italiano sugli 800 che resisteva da 26 anni. L’anno si è concluso con il bronzo ai Mondiali di categoria a Cali nei 1500 m, con forse anche un pizzico di rammarico. Nella stagione corrente si è presentata con due titoli assoluti indoor, bissando la sua tradizionale distanza con gli 800, ovviamente con primati personali stracciati e fornendo un’eccellente impressione di forza, eleganza e tattica di gara.

Marta, agli Assoluti a 24 ore scarse dal titolo nei 1500 è arrivata una dimostrazione di superiorità negli 800, giocando al “gatto col topo” con avversarie di caratura; ci puoi raccontare quella grande 2 giorni?

“Avevamo preparato in inverno, col mio allenatore Saro Naso, i 1500 metri dove sono riuscita a gareggiare in tranquillità e dopo pochi giri mi sono accorta che potevo continuare senza spingere al limite, così dopo la vittoria abbiamo deciso di provare la distanza più veloce. Ho sentito buone sensazioni, negli ultimi 200 metri ho fatto la gara su Irene Baldessari che veniva da una grande in stagione, per poi superarla in volata”.

Detta così sembra come bere un caffè, ma chi segue da anni l’atletica ha visto poche gare “di testa” in tale contesto da parte di una mezzofondista ancora allieva…

“Il discorso è che le gambe giravano e quando è così viene tutto più semplice, anche andare oltre i miei attuali limiti; il doppio titolo italiano è certamente una grande soddisfazione, ma deve rappresentare un punto di partenza”.

Ti senti più adatta agli 800 o alla doppia distanza?

“A me piacciono molto i 1500 perché c’è anche qualche possibilità di errore, mentre la metà distanza non ne consente, tra l’altro ho fatto anche molti 3000, per cui sono più portata alla prima disciplina, ma ovviamente non disdegno affatto l’altra…”.

Quando nasce la Marta Zenoni vincente e praticamente imbattibile a livello giovanile?

“Già da piccola vincevo le corse a cui partecipavo, poi da cadetta è iniziata la vera atletica e da lì in poi è divenuta una parte importante della mia vita”.

Che sarà fatta anche di studio, immaginiamo…

“Esattamente, sono al terzo anno di Liceo Scientifico e fortunatamente si riesce a conciliare la scuola con lo sport in modo che entrambi gli aspetti non ne soffrano”.

Dopo l’attività indoor, quali sono i prossimi passi in attesa della stagione all’aperto?

“Attualmente sono in fase di riposo, da settimana prossima riprenderemo gli allenamenti con il picco di forma massima programmata per giugno-luglio. Con Saro (Saro Naso, l’allenatore di Marta Zenoni, ndr) abbiamo deciso di fare poche gare, ma di livello, mentre l’anno passato ho corso moltissimo”.

L’obiettivo del resto del 2016 quale sarà?

“Senz’altro gli occhi sono puntati sui Campionati Europei Allievi di Tbilisi a metà luglio, poi pianificheremo in corso d’opera il resto della stagione con il mio allenatore; sono in possesso dei minimi per i Mondiali della categoria superiore a Bydgoszcz, ma sono solo pochi giorni dopo…”.

Data la tua giovanissima età le tue Olimpiadi saranno il 2020 o anche il 2024, ma con questi exploit un pensierino a Rio non lo fai proprio?

“No, onestamente è troppo presto per pensarci e ci sono tanti altri impegni (sorriso)”. (Mentre si parla di Giochi Olimpici estivi la voce di Marta evolve in un sorriso furbo, e subito dopo sciorina a memoria gli standard da centrare nelle sue distanze per qualificarsi….; c’è la sensazione personalissima che non sia proprio così categorica l’assenza dai pensieri di Marta di un viaggetto per il Brasile, ma è giusto che possa concentrarsi sui suoi obiettivi stagionali, senza pressioni, d’altro verso sognare non può essere vietato a nessuno, meno che mai ad una ragazza di 17 anni).

 

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gianluca.pessoni@oasport.it

Foto: Pagina FB Marta Zenoni

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