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Calcio: Italia spaghetti western, basta Giovinco per risolvere il mal di gol?

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Come sempre, le convocazioni di Antonio Conte fanno discutere. Ieri sera, a metà del primo tempo di Milan-Empoli 2-1, il ct ha diramato la lista dei 28 convocati per le due sfide di qualificazione a Euro 2016 in programma contro Malta e Bulgaria rispettivamente il 3 (a Firenze) e il 6 settembre (a Palermo). Le gare, entrambe casalinghe e abbordabili sulla carta, assumono una valenza fondamentale dopo il pareggio in Croazia e il ko con il Portogallo che è costato alla nazionale il posto da testa di serie nei sorteggi verso i Mondiali 2018. Chiudere definitivamente i discorsi per la qualificazione all’Europeo francese sarebbe un’iniezione di fiducia non da poco per una squadra finora mai del tutto convincente.

E le certezze, soprattutto nel reparto d’attacco – quello chiamato a costruire palle gol e a regalare emozioni ai tifosi – latitano ancora. Antonio Conte, brillante ex allenatore della Juventus capace di vincere tre scudetti di fila, si trova suo malgrado a guidare un’Italia davvero povera a livello di qualità offensiva. Non a caso nelle passate uscite è servito Eder, italo-brasiliano, a donare entusiasmo in un gruppo alla disperata ricerca di concretezza. Graziano Pellè si dà da fare, ma da solo non può molto. Ciro Immobile, lasciato il Torino, si è perso tra Dortmund e Siviglia. Stephan El Shaarawy non è titolare neanche al Monaco. Simone Zaza, tornato alla Juventus, è sul piede di partenza. E allora per risolvere il mal di gol (soprattutto contro squadre che adoperano uno schema oltremodo attendista) Antonio Conte ha richiamato un suo ex pupillo ai tempi bianconeri: Sebastian Giovinco.

La presenza della Formica Atomica, che per altro si inserisce al meglio in un’ottica di Italia assai esterofila (ben 9 giocatori militano in campionati stranieri) e addirittura spaghetti western (dalla MLS, oltre alla stella di Toronto, c’è Andrea Pirlo da New York), rappresenta al meglio la situazione attuale del calcio italiano. In un periodo di vacche magre, senza fuoriclasse affermati e con l’incognita Mario Balotelli che proverà a riscattarsi nella seconda avventura al Milan, il ct è costretto a provare di tutto. Ai limiti dell’esotico: Giovinco ha 28 anni, non è più una giovane promessa da tempo e in una grande squadra non ha mai fatto veramente la differenza. Eppure Conte lo stima e i numeri, in questi primi mesi oltreoceano, parlano per lui: 18 gol in 25 presenze, trascinatore sul campo e (finalmente) anche leader in spogliatoio. Basterà per cambiare volto all’Italia? Molto difficile, ma non ci sono tante alternative. Gli esperimenti continuano, ma convocazione dopo convocazione l’Europeo si avvicina e la nazionale non ha ancora una sua identità.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook ufficiale Toronto Fc

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