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Tennis, le pagelle del 2014: le italiane. Brilla Pennetta, bene Errani. Male le giovani

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Dopo aver passato in rassegna i risultati degli uomini, è giunto il momento di analizzare la stagione delle nostre tenniste azzurre che, tra Fed Cup e Circuito WTA, nel complesso, non sono state in grado di eguagliare il movimento dello scorso anno. Ai risultati del singolare si aggiungono, comunque, le incredibili prestazioni in doppio: tutti e quattro gli Slam dell’anno hanno visto almeno un’italiana in finale. Vediamo la situazione nel dettaglio.

FLAVIA PENNETTA, voto 8,5: una delle migliori stagioni in carriera per la brindisina, che ha aggiunto al suo già ricco palmarès il decimo titolo e di gran lunga il più importante: Indian Wells, il suo primo WTA Mandatory. Una vera e propria cavalcata trionfale quella di Flavia a marzo, fino alla finale, dominata, contro Aga Radwanska. Sono ormai un brutto ricordo gli incubi dell’anno precedente. Buono anche il rendimento negli Slam, dove ottiene due quarti di finale, a Melbourne, in cui si arrende alla futura vincitrice del titolo, Li Na, e a New York, sconfitta dalla solita Serena Williams, ma dopo averle tenuto testa per buona parte dell’incontro. Passaggio a vuoto nella parte centrale della stagione, quando esce al secondo turno sia al Roland Garros che a Wimbledon. Questa mancanza di costanza le impedisce di rientrare in top ten, ma può comunque ritenersi soddisfatta per sua dodicesima posizione. Partecipa anche al Masters B di Sofia, dove disputa un ottimo torneo, arrendendosi in finale all’amica Andrea Petkovic. Anche il doppio sorride a Flavia nella parte finale della stagione: in coppia con Martina Hingis, non solo raggiunge la finale degli US Open, ma vince anche due tornei, arrivando ad un passo dalla qualificazione per il Masters di fine anno.

SARA ERRANI, voto 8: come al solito, è l’amata terra rossa a regalare le gioie più grandi: a Stoccarda l’accesso in finale le è precluso solo da Maria Sharapova, mentre a Madrid raggiunge gli ottavi. A Roma, nella splendida cornice del foro italico, avviene la magia: Sara, prima italiana a riuscirci dopo 64 anni, vola in finale, dove lotta animatamente contro la n.1 del mondo Serena Williams. Purtroppo, un brutto infortunio dell’italiana compromette il prosequio dell’incontro. Le gioie continuano anche al Roland Garros, dove centra i quarti per il terzo anno consecutivo. Per quanto riguarda gli altri tornei dello Slam, ottiene i quarti anche a New York, mentre esce al primo turno sia agli Australian Open che a Wimbledon. Non si può negare che, anche quest’anno, l’italiana abbia evidenziato tutti i limiti del suo gioco sul cemento: nonostante una finale ottenuta a Parigi ad inizio 2014, pessima la stagione americana e quella asiatica. Nella valutazione finale non si può non considerare il doppio: Errani-Vinci non solo chiudono nuovamente al n.1 del ranking, ma raggiungono il risultato tanto bramato da ogni coppia, il Career Grand Slam, dopo aver vinto Wimbledon.

CAMILA GIORGI, voto 6,5:  la Giorgi non convince mai del tutto. Migliora ulteriormente il suo ranking, assestandosi in 34esima posizione, ma continua ad essere in balia dei suoi continui cali mentali. Anche il 2014 dimostra che, se nel gioco della tennista di Macerata non cambierà qualcosa a livello tecnico-tattico, sarà davvero complicato competere in modo fisso con le “grandi”. I momenti al top non sono di certo mancati: le vittorie con Maria Sharapova e Victoria Azarenka, le due finali stagionali (le prime in carriera), a Katowice e Linz, entrambe perse. Totalmente da dimenticare, al contempo, il rendimento negli Slam: sconfitta al primo turno agli Australian Open e agli US Open, al secondo turno al Roland Garros e a Wimbledon. Continua a mietere vittime illustri fra le top 20, ma anche a perdere in malo modo con giocatrici dal ranking di molto inferiore al suo. Purtroppo, è giusto dirlo, senza la “testa” non si va da nessuna parte.

KARIN KNAPP, voto 6: un’annata a dir poco strana per l’altoatesina, fatta di alti e bassi (in verità, si contano più i momenti infelici). Di certo non una delle sue stagioni migliori. E dire non era partita affatto male: agli Australian Open arriva vicinissima alla vittoria con Maria Sharapova. Inzia, a questo punto, però, un calo drastico. Racimola una serie di primi e secondo turni per tutta la stagione, entrando in una spirale dalla quale fatica ad uscire. I risultati negli Slam sono quasi del tutto inesistenti: secondo turno a Melbourne, primo turno nei restanti tre tornei. Merita la sufficienza in virtù di quei pochi ma significativi risultati raggiunti: semifinale a Norimberga, vittoria a Tashkent, il suo primo titolo WTA, semifinale a Linz, fermata nel derby da Camila Giorgi.

ROBERTA VINCI, voto 6,5: il voto gli deriva quasi unicamente dal doppio, nell’ambito del quale disputa una stagione eccellente in coppia con l’amica di sempre Sara Errani: due titoli Slam e una finale al Roland Garros. Soprattutto, completa il Career Grand Slam dopo la vittoria a Wimbledon, che fa sognare tutta Italia. Si qualifica al Masters di fine anno per la terza volta consecutiva, ma la coppia è costretta e ritirarsi a causa di un problema di salute di Errani. Le sorelle d’Italia chiudono, ancora una volta, la stagione da n.1 al mondo, non lasciando dubbi sul ruolo da portagoniste che avranno l’anno prossimo. Il singolare, purtroppo, può essere considerato quasi un incubo: Roberta per poco non si dimentica cosa voglia dire “vincere”, ottenendo la prima vittoria solo a Marzo. Tutta la stagione è un calvario e tali sono anche gli Slam: primo turno nei primi tre, terzo a New York. Unici risultati di rilievo, due finali, per altro consecutive, a Bucarest ed Istanbul, entrambe perse.

FRANCESCA SCHIAVONE, voto 5: l’età che avanza si fa sentire anche per la Leonessa, mentre non portrà mai cambiare l’emozione che si prova guardando i suoi incontri. Francesca vive una bruttissima annata: ciò che continua ad animarla è l’amore infinito che ha per questo sport. Momenti di spicco quelli vissuti agli Internazionali BNL d’italia, dove ritorna agli ottavi dopo tre anni, oltre che a Baku e Limoges, dove vola in semifinale. Disastrosi i tornei dello Slam, dove esce al primo turno in tutti e quattro.

LE GIOVANI, voto 4: il ricambio manca del tutto. Le giovani leve del tennis nostrano non crescono e non osiamo immaginare cosa potrà avere in serbo per noi il futuro, qualora le cose non cambieranno.

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stefania.gemma@olimpiazzurra.com

Foto: Federtennis/Tonelli

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