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Scherma, Mondiali Budapest 2013. Paolo Pizzo: «Grande occasione persa»

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È un Paolo Pizzo deluso e arrabbiato quello che è uscito nel turno dei 64 ai mondiali di scherma di Budapest 2013. La sconfitta per 15-14 contro Geza Imre non gli va giù, anche perché l’assalto l’aveva condotto fino al 13-11.

«Ho perso una grande occasione, sono deluso», ed è evidente dai suoi occhi e dal suo tono di voce. «Stavo bene oggi, ero cazzuto, l’ultimo ritiro avevo buone sensazioni, ero contento. Non ci sono scuse, ho perso male». Difficile spiegarsi cosa si è inceppato: «A Londra avevo perso un assalto tirando in difesa, qui ho provato ad attaccare. A volte, in un mondiale, la differenza la fanno i dettagli».

Peccato per aver beccato subito Imre, uno spadista forte ed esperto, e spinto dal pubblico di casa: «Sono stato sfortunato nel sorteggio, ma lui non è più l’Imre di una volta. E comunque, se vuoi andare avanti in un mondiale, devi battere i migliori». Il rammarico più grosso è quello di una stagione maledetta, dove spesso la differenza tra la sconfitta e la vittoria l’hanno fatta poche stoccate: «Se perdi 15-7 ti metti lì e ti dici “ricominciamo”, ma è tutto l’anno che perdo a 13, a 14, a 13 e mi chiedo “Cosa mi sta succedendo?”».

Adesso ci sarà la prova a squadre domenica: «Spero di rifarmi già lì, ma è uno sport diverso. O giriamo in tre o andiamo a casa». E allora lo sguardo va già verso la prossima stagione: «A settembre spero di poter ricominciare senza fastidi. Mi sono rotto le palle di avere problemi. Se perdi devi perdere perché il tuo avversario è più forte, non può restarti sempre il dubbio che avresti potuto fare qualcosa di più». Una stagione migliore di quella appena passata, maledetta, segnata dall’operazione alla mano, dal rischio di un ritiro anticipato, incominciata in ritardo sul resto del gruppo: «Quando si parte così è difficile, ma se arrivi a un mondiale e hai ancora la fortuna di essere nei primi 16 cerchi di dimenticare tutto». A volte, però, non ci si riesce, e qualcosa si inceppa.

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

Foto di Augusto Bizzi

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