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Oscar 2025, miglior allenatore dell’anno: Filippo Volandri nell’empireo degli eletti. La classifica completa
L’Italia ha ottenuto fantastici risultati sportivi nel corso del 2025 e dietro ai trionfi che hanno fatto gioire tutti gli appassionati del Bel Paese c’è indubbiamente la mano di validissimi allenatori, che hanno seguito e formato gli atleti, permettendo loro di crescere e di acquisire quella caratura agonistica necessaria per emergere in campo internazionale.
I tecnici sono dei veri e propri leader sia in campo che nello spogliatoio, si contraddistinguono non soltanto per le loro spiccate competenze ma anche per un’innata personalità e per la capace di spingere i propri allievi nei grandi eventi, contribuendo al raggiungimento di grandi traguardi. OA Sport ha assegnato l’Oscar 2025 al migliore allenatore dell’anno: di seguito la nostra top-5.
OSCAR OA SPORT 2025, MIGLIOR ALLENATORE
ALLENATORE DELL’ANNO: FILIPPO VOLANDRI (TENNIS)
Da più di mezzo secolo un capitano di Coppa Davis non vinceva il trofeo per tre volte consecutive. Il toscano è riuscito nell’impresa alla guida dell’Italia, che aveva festeggiato per la prima e unica volta nel 1976 prima di questo tris. Nel 2023 e nel 2024 era stato Jannik Sinner a ricoprire il ruolo di mattatore assoluto, affiancato prima da Lorenzo Sonego e poi da Matteo Berrettini.
Quest’anno, invece, senza Sinner e Musetti, privo del numero 2 e del numero 8 del mondo, sono stati uno storico Flavio Cobolli (memorabili le battaglie campali contro il belga Zizou Bergs e lo spagnolo Jaume Munar) e un solidissimo Matteo Berrettini a fare la differenza. I meriti di Filippo Volandri sono acclarati: ha cementato un gruppo coeso, mosso dall’ambizione e da obiettivi comuni, capace di rigenerarsi, con tasselli intercambiabili.
Un movimento tricolore profondissimo, che ha alzato al cielo l’Insalatiera con il suo numero 3 e numero 6 nel ruolo di primi attori. Il capitano ha saputo motivare, infondere coraggio, stimolare, spronare, dare fiducia in ogni momento, seguendo il circuito passo dopo passo, valutando, selezionando, esaltando.
SECONDO POSTO: FERDINANDO DE GIORGI (VOLLEY)
“Chiamatemi solo per i Mondiali”. Con queste parole al termine della rassegna iridata, il CT della Nazionale Italiana di volley maschile aveva voluto scherzare: ha vinto tre titoli da giocatore con la Generazione dei Fenomeni negli anni ‘90, ne ha portati a casa altri due da Commissario Tecnico. Un cecchino della competizione. Dopo il sigillo del 2022 da outsider, l’allenatore pugliese è riuscito a tenere il gruppo ai massimi livelli e ha piazzato il colpaccio anche nelle Filippine.
Non c’era grandissima fiducia attorno a questa squadra e la scoppola rimediata contro la Polonia nella finale di Nations League aveva lasciato qualche scoria, in più l’infortunio di un big come Daniele Lavia aveva un po’ smorzato l’entusiasmo all’esterno. De Giorgi è invece stato bravissimo a ringalluzzire i propri uomini, a dare certezze tecniche, a cementare la formazione e a infondere l’ottimismo necessario per la grande impresa.
Fefé è stato eccellente in due momenti specifici: dopo la sconfitta rimediata nella fase a gironi contro il Belgio, dopo la quale è scattato un clic determinante che ha spinto l’Italia verso la magia; alla vigilia della semifinale contro la Polonia, imbastendo la miglior strategia per sconfiggere i biancorossi dopo il ko di due mesi prima in Nations League. Poi l’atto conclusivo contro la Bulgaria dell’ex Blengini e Nikolov, battuta di forza per un nuovo grande sogno.
TERZO POSTO: JULIO VELASCO (VOLLEY)
Il titolo di Guru spetta soltanto a pochissimi eletti, personaggi di indiscutibile caratura morale e di innegabile competenza in grado di tracciare il solco nel loro campo di elezione. Maestri autentici che hanno innovato, sperimentato, svoltato, rivoluzionato un settore e che rimarranno per sempre degli esemplari monumenti per le generazioni future. Julio Velasco merita questo onore senza il benché minimo dubbio, un’icona assoluta della panchina, un eletto dal punto di vista tecnico.
Un fenomeno che può tranquillamente essere annoverato come il miglior allenatore della storia dello sport tricolore. Un tecnico argentino con un legame indissolubile con il Bel Paese, uno dei tre CT capaci di essere contemporaneamente Campione del Mondo e Campione del Mondo: come Vittorio Pozzo (calcio, negli anni ’30) e come Ratko Rudic (con il Settebello negli anni ’90). Negli anni ’90 forgiò la Generazione dei Fenomeni e vinse due Mondiali consecutivi con la squadra maschile (1990 e 1994), mancando però l’assalto al titolo olimpico.
Dopo tre decenni si è seduto sulla panchina della Nazionale femminile, scossa da difficoltà di spogliatoio, l’ha plasmata, ha cambiato volto, ha dato valore a tutti i suoi talenti e l’ha trascinata verso la medaglia d’oro ai Giochi di Parigi 2024 e verso la conquista del secondo titolo iridato della storia. A 73 anni, da leader non solo tecnico ma tattico, da psicologo, da riferimento, da uomo spogliatoio, da uomo tout court. Da Guru, appunto.
QUARTO POSTO: TATHIANA GARBIN (TENNIS)
Il suo volto, il suo credo, il suo tennis, il suo entusiasmo, il suo carisma si rivedono in maniera nitida e inconfondibile nella Nazionale di tennis capace di alzare al cielo la BJK Cup per la seconda edizione consecutiva. Campionesse del Mondo ancora una volta, contro pronostico, al termine di un cammino titanico e contro rivali di primissimo piano, sotto la guida di una capitana davvero impeccabile e che ha saputo plasmare un gruppo coeso e compatto.
La crescita di Jasmine Paolini (numero 8 del mondo e vincitrice degli Internazionali d’Italia, dopo la doppia finale Slam raggiunta lo scorso anno) è sotto gli occhi di tutti, ma a impressionare durante le Finals della massima competizione mondiale per Nazioni femminili di tennis è stata Elisabetta Cocciaretto, che si è esaltata contro la Cina e gli USA in maniera impensabile alla vigilia. E poi la veterana Sara Errani, magistrale in doppio con Paolini.
Giocatrici solide, votate alla causa comune, motivate, spigliate, convinte di poter gettare il cuore oltre l’ostacolo anche contro rivali sulla carta più quotate. Una delle migliori tecniche del panorama tricolore tout court è riuscita a tirare fuori il meglio dalle proprie ragazze, capaci di regalare una nuova gioia al proprio punto di riferimento dopo aver vinto un’importante battaglia.
QUINTO POSTO: ANDREA CAPOBIANCO (BASKET) e FRANCISCO CERVELLI (BASEBALL)
La Nazionale Italiana di basket femminile non raggiungeva i quarti di finale agli Europei da otto anni e non saliva sul podio da trenta primavera (argento nel 1995). Andrea Capobianco ha preso in mano una squadra andata in difficoltà sotto le gestioni di Marco Crespi (2017-2019) e Lino Lardo (2020-2023), sedendo nuovamente su quella panchina già occupata tra il 2015 e il 2017 e in un paio di occasioni nel 2019, ha ricompattato un gruppo dotato di un buon talento complessivo e ha guidato le azzurre verso la medaglia di bronzo agli Europei.
Il tecnico campano è stato magistrale, spronando le ragazze durante la rassegna continentale, infondendo il giusto ottimismo e la consapevolezza di poter fare bene. I notevoli successi contro Lituania, Slovenia e Serbia nella fase a gironi hanno fatto capire che c’erano tutte le carte in regola per fare bene, poi la prova di forza contro la Turchia ai quarti di finale ha fatto sognare e la semifinale persa in volata contro il Belgio (poi campione) ha lasciato un po’ di amaro in bocca, sopito con l’affermazione contro la Francia nel match che metteva in palio il terzo posto.
Andrea Capobianco divide la quinta posizione nella nostra speciale graduatoria con Francisco Cervelli, manager della Nazionale Italiana di baseball. Il 39enne, già Campione delle World Series nel 2009 e due volte protagonista al World Classic con la maglia azzurra, ha dato una svolta al gruppo: dopo il mesto nono posto di due anni fa, gli azzurri sono dovuti partire dai gironi “minori” agli Europei, hanno risalito la china e hanno staccato il pass per la finale, perdendo di misura contro l’Olanda in un atto conclusivo che ha rianimato il confronto per eccellenza della storia della rassegna continentale.
ALBO D’ORO MIGLIOR ALLENATORE DELL’ANNO OA SPORT
2018 – Davide Mazzanti (volley)
2019 – Alessandro Campagna (pallanuoto)
2020 – Non assegnato
2021 – Roberto Mancini (calcio)
2022 – Ferdinando De Giorgi (volley)
2023 – Filippo Volandri (tennis)
2024 – Julio Velasco (volley)
2025 – Filippo Volandri (tennis)
