Tennis
Nick Kyrgios piega in due set Aryna Sabalenka nella Battaglia dei Sessi a Dubai
Il concetto di “Battaglia dei sessi” nel mondo del tennis, rimasto a lungo sopito, è tornato prepotentemente al centro del dibattito. Nick Kyrgios e Aryna Sabalenka sono infatti scesi in campo alla Coca-Cola Arena di Dubai per una nuova esibizione che non ha mancato di far discutere.
Niente doppio misto né artifici spettacolari: una sfida uno contro uno, al meglio dei tre set (con l’eventuale terzo parziale disputato sotto forma di super tie-break a 10 punti), in cui un uomo e una donna si sono affrontati per stabilire chi fosse il più forte. Il tutto, però, con alcune significative particolarità regolamentari pensate per riequilibrare il confronto.
Non è la prima volta che la cosiddetta “Battle of the Sexes” fa la sua comparsa nel tennis. Il concetto venne consacrato da Billie Jean King, pioniera assoluta nella battaglia per i diritti delle donne nello sport, quando affrontò Bobby Riggs, allora 55enne e già ritirato, in una celebre esibizione che richiamò oltre 30.000 spettatori a Houston il 20 settembre 1973. La netta vittoria dell’americana (6-4 6-3 6-3) rappresentò un vero e proprio terremoto mediatico, segnando un punto di svolta storico nella riflessione sull’uguaglianza di genere.
Quanto andato in scena oggi, tuttavia, non ha avuto lo stesso impatto simbolico e sociale. I due eventi sono infatti distanti anni luce, sia per il contesto storico e culturale, sia per il livello di promozione e per le regole adottate. La sfida disputata negli Emirati Arabi Uniti ha previsto una serie di accorgimenti tecnici per riequilibrare le condizioni di gioco: Kyrgios ha potuto servire una sola volta (esclusivamente la prima di servizio), mentre il campo a disposizione di Sabalenka è stato ridotto del 9%.
Una scelta basata su studi scientifici secondo cui le donne si muoverebbero mediamente il 9% più lentamente rispetto agli uomini. Anche i rettangoli del servizio sono stati ridimensionati per entrambi i giocatori, in linea con le nuove misure del campo sperimentate.
E come è andata a finire? Nonostante una condizione fisica tutt’altro che brillante, Kyrgios ha avuto la meglio sulla numero uno del ranking WTA, imponendosi con un netto 6-3 6-3 in 1 ora e 17 minuti di gioco. Una sfida che, come prevedibile, ha rappresentato soprattutto uno spettacolo di show-business, fin dall’ingresso in campo dei protagonisti e per alcune dinamiche emerse durante il match.
Nel primo set, l’australiano ha inizialmente gestito il ritmo con leggerezza, alternando colpi da sotto e smorzate non sempre efficaci, ma riuscendo comunque a incidere in risposta sul servizio di Sabalenka. Break e contro-break si sono susseguiti con regolarità dal terzo al sesto game. Nel settimo, il nativo di Canberra ha cambiato marcia, trovando soluzioni vincenti con il rovescio e piazzando un parziale di tre giochi consecutivi, chiudendo il set sul 6-3.
Nel secondo parziale è arrivato uno scatto d’orgoglio della leader del ranking, capace di portarsi avanti di un break nel terzo game. Kyrgios ha tentato l’immediato contro-break nel gioco successivo, senza però sfruttare tre palle break. La fatica ha iniziato a farsi sentire per l’australiano, che si è però affidato alle sue qualità balistiche al servizio nel quinto game. Da quel momento la concentrazione di Nick è salita sensibilmente: l’aussie ha accelerato con decisione, strappando il servizio all’avversaria nel sesto e nell’ottavo game. Il 6-3 finale è stato la naturale conclusione dell’incontro.
