Nuoto
L’Italia può vincere il medagliere agli Europei di nuoto in vasca corta 2025? Su chi fare la corsa
Gli Europei di nuoto in vasca corta 2025, in programma dal 2 al 7 dicembre a Lublino, aprono una stagione di transizione che condurrà all’Europeo di Parigi 2026 e poi verso il lungo cammino olimpico di Los Angeles 2028. Nonostante ciò, la rassegna polacca avrà un peso specifico importante, perché potrebbe consegnare all’Italia un risultato storico: la vittoria del medagliere. Ma è davvero possibile? E soprattutto: su chi dovrà basarsi la corsa azzurra?
La spedizione guidata da Cesare Butini arriva in Polonia con ambizioni alte nonostante assenze pesanti. Mancano infatti Emma Virginia Menicucci, Lisa Angiolini, le squalificate Benedetta Pilato e Chiara Tarantino e l’indisponibile Anita Bottazzo. Un colpo alle chance azzurre nella velocità e nella rana femminile. Eppure, il blocco tricolore resta competitivo, soprattutto perché gli avversari saranno meno numerosi del previsto: Russia e Bielorussia non parteciperanno, escludendo dalla contesa colossi come Chikunova, Borodin, Kolesnikov, Lifintsev e Shymanovich, che a Otopeni 2023 avevano inciso profondamente sul medagliere.
La punta di diamante sarà Thomas Ceccon, iscritto ai 100 e 200 dorso. L’assenza dell’ungherese Hubert Kos, suo vero rivale internazionale, sposta gli equilibri: l’azzurro parte da favoritissimo in entrambe le distanze, anche perché neppure Kliment Kolesnikov sarà in gara. Ceccon potrà inoltre dare una mano determinante nelle staffette 4×50, aumentando le possibilità di medaglia complessive.
È nella rana maschile che l’Italia può costruire un vantaggio reale. Nicolò Martinenghi e Simone Cerasuolo formano una delle coppie più competitive d’Europa. A loro si aggiunge Ludovico Blu Art Viberti, terzo incomodo in grado di inserirsi nella lotta per il podio. Gli avversari non mancano — da Caspar Corbeau a Carles Coll Marti — ma il settore resta tra i più favorevoli per la spedizione.
Il settore della velocità maschile offre altri punti potenziali grazie a Leonardo Deplano, Lorenzo Zazzeri e soprattutto Carlos D’Ambrosio, l’astro nascente del nuoto italiano. Tra le donne spicca la stellina Sara Curtis, favorita per una medaglia nei 50 stile e competitiva nei 50 dorso e nella farfalla. Accanto a lei la veterana Silvia Di Pietro, sempre pericolosa nelle gare esplosive in corta.
Nel fondo femminile l’Italia potrà contare su Simona Quadarella, a caccia del tris europeo nei 1500, 800 e 400 stile. Tra gli uomini l’altro perno sarà Alberto Razzetti, in grado di puntare al podio in tutte le distanze dei misti e nei 200 farfalla. A completare il quadro c’è Lorenzo Mora, specialista delle prove veloci del dorso, reduce da un’ottima stagione in corta. Le staffette 4×50 (stile, mista, mixed e mista uomini-donne) restano una delle zone di forza assoluta: l’Italia, già protagonista a livello mondiale, ha concrete possibilità di salire sul podio in ognuna delle quattro gare, elemento decisivo nel computo finale delle medaglie.
Senza Russia e Bielorussia, la battaglia sarà soprattutto contro: Svizzera, trainata dal fuoriclasse Noè Ponti, leader della farfalla e dei misti;, Germania, forte di Florian Wellbrock, Isabel Gose e Angelina Koehler, Paesi Bassi, con Marrit Steenbergen, Tessa Giele e Caspar Corbeau, Polonia, che potrà contare su Kasia Wasick, Francia, con Beryl Gastaldello, Maxime Grousset e Simon Bucher.
Può l’Italia vincere il medagliere? Sì, l’Italia ha una reale possibilità di arrivare prima nel medagliere. Il combinato Ceccon–rana maschile–staffette può garantire un volume di podi molto alto. La concorrenza non manca, la Svizzera avrà un Ponti dominante, la Germania una squadra completa, ma il blocco azzurro — pur con assenze pesanti — è più profondo e bilanciato. La chiave sarà trasformare tutte le finali in medaglie. Se Ceccon, Martinenghi, Cerasuolo, Razzetti e Curtis rispetteranno le attese, e se le staffette confermeranno il loro valore, l’Italia potrà davvero giocarsi il primo posto nel medagliere europeo.
