Judo
Judo, Irene Pedrotti e Tiziano Falcone in evidenza nel Grand Slam di Tokyo
Il 2025 del judo internazionale è giunto ai titoli di coda. Sui tatami del Grand Slam di Tokyo (Giappone) l’ultimo atto di un’annata in cui i padroni di casa hanno gonfiato il petto. La selezione del Sol Levante, infatti, ha messo a referto nella due-giorni nipponica 11 vittorie e 37 atleti posizionati nella top-3 su 14 categorie di peso. Un bel bottino, ma parlando di una corazzata non c’è da stupirsi.
Tra le fila azzurre non sono arrivati i podi, ma ci sono stati dei piazzamenti che meritano attenzione. Il riferimento è a Irene Pedrotti e a Tiziano Falcone, impegnati rispettivamente nei -70 kg femminili e nei -90 kg maschili. L’azzurra si è imposta contro due rivali di pregevole fattura come la portoghese Barbara Timo (yuko al Golden Score) e la svedese Ida Eriksson (waza-ari).
La judoka tricolore si è poi dovuta arrendere alla giapponese Shiho Tanaka e alla spagnola Ai Tsunoda Roustant dopo un lungo Golden Score nella finale che metteva in palio il terzo posto. La 25enne nostrana ha visto così rimandato il primo podio in uno Slam, ricordando i due terzi posti nei Grand Prix di Lima (Perù) e di Zagabria (Croazia).
Per quanto riguarda Falcone, si deve parlare del miglior risultato nel proprio percorso agonistico. Il 26enne romano ha prevalso contro il taiwanese Chung-Yuan Chen, il brasiliano Marcelo Fronckowiak e il bahreiniano Israpil Sagaipov sempre per punteggio tecnico nei tempi regolamentari, venendo fermato dal nipponico Sanshiro Murao in un confronto serrato. Sfida per il gradino più basso del podio che non ha sorriso contro il georgiano Giorgi Jabniashvili.
Giusto menzionare anche Valerio Accogli (-66 kg) e Asya Tavano (+78 kg), che hanno concluso in settima posizione e hanno trovato sul loro cammino sempre i giapponesi a sbarrare la strada, e l’eliminazione al secondo turno di Fabio Basile nei -73 kg, dopo due anni molto difficili.
