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Formula 1

F1, Helmut Marko punge Horner: “Se lo avessimo licenziato prima, Verstappen avrebbe vinto il Mondiale”

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Helmut Marko
Marko / Lapresse

Dopo la morte di Dietrich Mateschitz, il licenziamento di Christian Horner e le dimissioni di Helmut Marko, è finita ufficialmente un’era in casa Red Bull. Il Drink Team, grande protagonista in Formula Uno dal 2010 in poi con all’attivo otto titoli mondiali piloti distribuiti tra Sebastian Vettel (2010-2013) e Max Verstappen (2021-2024), si appresta dunque ad aprire un nuovo capitolo della sua storia ripartendo in primis dal fuoriclasse olandese in attesa di capire quali saranno i valori in campo nel 2026 dopo la rivoluzione regolamentare.

Marko, sollevato di comune accordo nei giorni scorsi con un anno d’anticipo dal suo incarico di super consulente della famiglia Red Bull e responsabile del programma giovani piloti, ha cominciato a togliersi qualche sassolino dalla scarpa tornando sulla crisi del rapporto con l’ex team principal Christian Horner all’interno di quella che sembrava una vera e propria lotta di potere. “La questione è sempre stata descritta così dai media, ma non c’è nulla di personale. Insieme a Dietrich Mateschitz, ho contribuito alla nascita della Red Bull Racing nel 2005. Insieme avevamo nominato Horner come team principal mentre io ero lì come supervisore. In linea di principio, il potere era sempre controllato dall’Austria, perché eravamo noi a prendere le decisioni“, dichiara l’82enne austriaco al De Limburger.

Ricordo una festa all’inizio di quell’anno, prima del Gran Premio d’Austria. C’era anche Didi (Mateschitz, ndr), ma non era in buona salute. Christian venne da me e mi disse: ‘Non arriverà a fine anno’. Da quel momento in poi, Horner iniziò a stringere amicizia con Chalerm Yoovidhya (comproprietario thailandese della Red Bull, ndr). Quando Didi morì più tardi quell’anno, Christian fece tutto il possibile per prendere il controllo dell’azienda con il supporto di Yoovidhya, anche se a nome dell’Austria feci tutto il possibile per impedirlo“, le parole di Marko.

Sui motivi del licenziamento di Horner verso metà stagione:Dovevamo agire perché le prestazioni in pista stavano calando. E se lo avessimo sollevato dal ruolo prima, avremmo rimesso certe cose in carreggiata prima e Max Verstappen sarebbe diventato campione del mondo anche quest’anno. Ne sono assolutamente convinto. Gli ultimi anni con Horner non sono stati piacevoli, giocava sporco. Ricordate quando si andava dicendo che i messicani erano meno concentrati degli olandesi o dei tedeschi ai tempi di Sergio Perez? Era una storia inventata, certo non da me, forse da loro. Lo stesso discorso valeva per l’affermazione secondo la quale nel 2024 avrei diffuso la notizia che lo sviluppo della nostra power unit era in ritardo e, come conseguenze, avremmo perso la Ford come partner. Non l’avevo mai detto, ma Horner voleva sfruttare la notizia per farmi sospendere. Grazie al supporto di Max a Jeddah, ciò non è accaduto. Sempre più spesso, siamo riusciti a dimostrare che Horner mentiva su ogni genere di cose. Quando anche Chalerm se ne rese conto, cambiò idea“.

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