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Nuoto

Europei 2025 nuoto, Italia subito da podio con Quadarella, Cerasuolo, Martinenghi e le staffette veloci!

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Nicolò Martinenghi
Martinenghi/Lapresse

Si alza il sipario sull’ultima grande manifestazione internazionale del 2025, gli Europei di nuoto in vasca corta di Lublino, che aprono idealmente la lunga marcia verso un 2026 già proiettato all’Olimpiade di Los Angeles. Sei giorni di gare, talenti emergenti, big affermati e sfide incandescenti aspettano l’Italia, che si presenta in Polonia con una squadra profonda e ambiziosa, decisa a misurare il proprio stato di forma e, perché no, a inseguire un medagliere da protagonista assoluta.

La prima giornata degli Europei in vasca corta di Lublino 2025 apre il programma con le batterie dei 400 stile libero femminili, dove l’Italia si affida a Simona Quadarella e Anna Chiara Mascolo e dove si potrà ammirare il debutto internazionale della giovane promessa azzurra Alessandra Mao. La romana, terza nel ranking di iscrizione in 4:02.29, trova sulla sua strada avversarie di altissimo profilo come Isabel Gose, grande favorita con 3:56.84, e la britannica Freya Colbert. Il podio sembra dipendere da Gose, ma Quadarella, in una distanza che padroneggia anche in vasca corta, può inserirsi nella lotta per le prime posizioni, mentre Mascolo (4:03.81) ha le carte per centrare la finale diretta e giocarsi un piazzamento tra le prime otto.

Al maschile, nei 400 stile, la concorrenza per gli azzurri è durissima. L’Italia schiera Marco De Tullio (3:40.14) e Filippo Megli (3:43.61) in una gara che vede come uomo da battere Duncan Scott, unico iscritto sotto i 3:35. Subito dietro si muovono profili di grande livello come Lucas Henveaux, l’esperto Danas Rapsys e un gruppo compatto sotto i 3:40 che promette una finale serrata. De Tullio ha le qualità per entrare tra i migliori otto, mentre Megli dovrà cercare una gara aggressiva per avvicinare il muro dei 3:42.

La velocità pura entra in scena con i 50 farfalla femminili, prova che apre il grande filone delle sprint in vasca corta. L’Italia può contare sulla veterana Silvia Di Pietro, che nuota con un accredito da podio in 25.13, e sulla giovane Sara Curtis, iscritta in 26.20 ma capace di trovare progressi importanti nelle gare in vasca corta. Le favorite sono la francese Beryl Gastaldello (24.43) e l’olandese Tessa Giele, seguite da un gruppo dove compaiono nomi pesanti come Louise Hansson e Angelina Koehler. L’obiettivo di Di Pietro e Curtis sarà accedere alla finale ma entrambe non sono abituate ad accontentarsi.

Nei 50 farfalla maschili scende in acqua uno dei settori più forti dell’intero Europeo: il favorito naturale è lo svizzero Noè Ponti, leader con un impressionante 21.32. Subito dietro il duo ungherese-francese Szabo–Grousset, mentre l’Italia si presenta con due protagonisti annunciati: Michele Busa, terzo tempo d’iscrizione in 22.01, e Simone Stefanì (22.42), con Francesco Lazzari pronto a trovare spazio per la semifinale. Busa arriva in buone condizioni e ha le qualità per piazzarsi tra i primi cinque d’Europa, ma la densità dei tempi sotto i 22.5 rende già l’accesso in finale una battaglia.

Nei 100 rana donne l’Italia è priva di tutte le sue grandi interpreti: Pilato per squalifica, Angelini per acciacchi di stagione e Bottazzo per scelta ed è rappresentata da Irene Burato, classe 2007 in crescita costante. Il livello della gara è altissimo, con la giovane estone Eneli Jefimova favorita d’obbligo (1:03.25), tallonata dalle britanniche e soprattutto dalla fuoriclasse Ruta Meilutyte, presenza che da sola alza il livello tecnico dell’evento. Burato cercherà di migliorare il personale e di puntare quantomeno alla semifinale in un contesto molto qualificato.

Molto più ambiziosa la squadra azzurra nei 100 rana maschili: Simone Cerasuolo, bronzo mondiale, entra in vasca con il secondo crono d’iscrizione (56.28), tallonato dal compagno Ludovico Blu Art Viberti (56.46) e da Nicolò Martinenghi (57.56), che non disdegna la vasca corta. Il vero riferimento è però l’olandese Caspar Corbeau, autore di un eccezionale 55.55, ottenuto in Coppa del Mondo. I tre italiani hanno tutti i tempi da finale ma ne andranno solo due. La sessione prosegue con i 200 dorso donne, dove l’Italia non presenta atlete ma dove i fari saranno sulla spagnola Carmen Weiler Sastre (2:02.16) e sulla francese Pauline Mahieu, con la britannica Katie Shanahan a caccia di un piazzamento da podio.

Molto diversa la situazione nei 200 dorso uomini, anche se l’assenza di Thomas Ceccon, campione olimpico e leader d’iscrizione in 1:47.49, si farà sentire. L’altro azzurro Lorenzo Mora, secondo miglior crono (1:48.96) vorrà far vedere cose importanti, approfittando della defezione anche del re della specialità, l’ungherese Hubert Kos. I principali avversari saranno i francesi Mewen Tomac e Yohann Ndoye-Brouard, ma la profondità italiana aumenta con la presenza del giovane Christian Bacico (1:52.61), in piena crescita tecnica.

Il programma si chiude con le staffette 4×50 stile libero. Tra le donne, l’Italia paga le assenze di Chiara Tarantino e Emma Virginia Menicucci, ma può comunque contare su un quartetto competitivo formato da Sara Curtis, Silvia Di Pietro, Costanza Cocconcelli e una da scegliere fra le più giovani (Mao?). Le favorite restano Paesi Bassi, Svezia, Germania e Gran Bretagna.

Molto più solida la situazione al maschile, dove l’Italia è la squadra da battere. Il quartetto composto da Leonardo Deplano, Lorenzo Zazzeri, Carlos D’Ambrosio e Thomas Ceccon rappresenta un mix di esperienza, talento e velocità pura, con alternative interessanti pronte all’uso. Le rivali principali saranno Olanda, Francia, Germania e la sempre pericolosa Svizzera, ma gli azzurri partono con l’ambizione legittima del titolo.