Atletica
Elisa Di Lazzaro: “Tante gare, a metà stagione ero bruciata. Ero un diesel, adesso mi sento più esplosiva”
Elisa Di Lazzaro è stata la protagonista dell’ultima puntata di Sprint Zone, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e visibile sul canale Youtube di OA Sport. L’ostacolista azzurra è reduce dalla sua prima stagione sotto la guida di Giorgio Frinolli e si sta preparando ad un 2026 in cui proverà ad effettuare un salto di qualità a livello cronometrico dopo aver partecipato sia agli Europei che ai Mondiali indoor nel 2025.
“Sicuramente è stato un anno molto vario e di grandi cambiamenti sotto tutti i punti di vista, sia in pista che al di fuori della pista, ma era quello che già mi aspettavo l’anno scorso quando mi sono trasferita qui. Onestamente non mi aspettavo che la stagione indoor andasse così bene perché ovviamente è stato un inverno impegnativo tra trasloco dalla Spagna, ricerca casa in affitto, che poi essendo anche anno del Giubileo è stato molto difficile trovare casa in affitto. Sono stata ospite un po’ da Zaynab (Dosso, ndr), un po’ da dei miei parenti, insomma sono stata un po’ una trottola per un po’ di tempo, anche senza macchina perché non avevo ancora la macchina, quindi è stato tutto un po’ in salita all’inizio e non non mi aspettavo in realtà di fare già molto bene indoor e sono uscita da quella stagione molto contenta e fiduciosa per le gare all’aperto. Quello che poi è un po’ mancato secondo me è stato il prosieguo nella stagione outdoor, ma non perché non fossi in condizione, quanto più perché è stata una stagione per me molto lunga“, racconta la 27enne nativa di Trieste.
“Partecipando a Europei e Mondiali Indoor, che poi sono finiti a fine marzo, e poi riprendere a gareggiare a metà maggio per arrivare fino a fine estate, sono arrivata a metà stagione outdoor che ero veramente bruciata, cioè io agli Assoluti non avevo più energie nervose. Sono molto onesta nel dirlo. È stato l’anno in cui ho gareggiato di più in assoluto. Ho fatto 28 gare, che per il mio standard sono tante. Io non sono una persona a cui piace gareggiare ogni settimana o più volte a settimana perché mi stanco molto a livello nervoso, quando mi ci metto in gara sono proprio al 100% con ogni parte del mio corpo e della mia mente, quindi questa cosa mi consuma tanto e l’idea di gareggiare tanto quest’anno mi ha un pochino messo in sofferenza. È una cosa di cui ho parlato anche col mio allenatore, infatti nel 2026 gestiremo un po’ meglio la stagione cercando di gareggiare spesso, però magari non arrivare a 28 gare e gestirla un po’ meglio tra indoor e outdoor. Comunque sono uscita da questa stagione super positiva e con tanta fiducia per la prossima. Alla fine, come mi diceva il mio allenatore, era importante anche per lui vedermi gareggiare tanto per capire cosa posso fare, quanto posso gestire, che ritmi posso proprio sostenere anche a livello fisico e mentale. Quindi è stato un anno di scoperta per entrambi“, dichiara Di Lazzaro.
Sulla preparazione in vista del 2026: “Abbiamo staccato un mese, ma comunque abbiamo cominciato la preparazione da tanto. Abbiamo già messo dentro una buona mole di lavoro e devo dire che le cose stanno andando molto bene sia a livello fisico, visto che riesco a gestire molto bene tutti gli allenamenti ed i carichi di lavoro, e anche a livello di salute mi sento molto bene. Tutto sta andando veramente come ci si augura che inizi la preparazione invernale. Ovviamente poi il punto critico sarà quando si inizierà poi ad avvicinarsi al periodo gare in cui si inizierà ad avere un livello di intensità molto più alto rispetto a quello che è adesso. Però io penso che chi ben comincia è già metà dell’opera, quindi stiamo facendo un bel lavoro. Più o meno siamo sulla falsariga dell’anno scorso. Ovviamente io fisicamente sono una persona totalmente diversa dall’anno scorso, quindi gestisco molto meglio i carichi e le intensità e tutto quanto. Ovviamente abbiamo aggiunto delle esercitazioni e qualcosa rispetto all’anno scorso, però di base la riga su cui si basa Giorgio è perlomeno sempre quella“.
Sul suo rapporto con i 60hs indoor rispetto ai 100 ostacoli all’aperto: “Ho sempre preferito e mi sono sempre sentita più a mio agio nei 100 ostacoli. Devo dire che si è un po’ invertita questa tendenza quest’anno perché ho migliorato molto la prima parte di gara, soprattutto la partenza ed il primo ostacolo. Secondo me questo miglioramento nella prima parte mi ha fatto consumare un pochino di più e non ero abituata, quindi poi ho sofferto un pochino nella seconda parte di gara o almeno io ho percepito questa cosa. Partivo a bomba e poi pian piano non riuscivo a ingranare la marcia successiva, mentre una delle mie caratteristiche è sempre stata quella di partire molto tranquilla e poi fare una gara tutta in progressione. Ero più un diesel, mentre adesso sento di essere un po’ più esplosiva, forte nella prima parte e arrivo a metà gara che sono un pochino più in difficoltà. Ho fatto anche tanti errori quest’anno, sono caduta anche al meeting di Brescia, mi sono fatta anche un po’ male, tanti ostacoli colpiti e molte gare non terminate, quindi è stato un po’ un anno pasticciato sui 100 ostacoli. Però è un trend che ovviamente voglio cambiare, perché non accetterò nel 2026 di bruciarmi altre gare. Quindi vediamo se riusciamo a ritornare sul trend del preferire i 100 ai 60hs, oppure entrambe al 50 e 50“.
Sulla programmazione delle gare indoor: “L’obiettivo è sempre vestire più volte possibile la maglia azzurra e ovviamente poi anche correre al di sotto dei propri tempi. Andiamo in raduno a Tenerife a gennaio dal 7 al 23, poi appena ritorniamo gareggiamo ma dobbiamo ancora capire dove. L’idea era quella di gareggiare ad Ancona al Memorial Giovannini, però da quanto è emerso la gara di ostacoli sarà il 23, che è il giorno in cui noi torniamo, quindi penso che questa ovviamente mi salti, però le gare ci sono sempre e non ci sono problemi nel trovarle, quindi se non è quella sarà un’altra, però comunque appena rientriamo da Tenerife iniziamo subito a gareggiare. I Mondiali al coperto? Io guardo sempre il minimo per le gare indoor, non mi baso mai sul ranking. Io mi do come obiettivo quello di fare il minimo che è 8.02 se non sbaglio. Non penso sia una cosa impossibile, comunque bisogna ovviamente essere tra le prime due in Italia che al momento non è una cosa scontata, visto come sta andando il movimento, però insomma l’auspicio è di andarci“.
