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Sci di fondo, la Coppa del Mondo femminile andrà a chi la vorrà con più forza. Occasione per tante
La Coppa del Mondo femminile di sci di fondo se ne sta lì, in palio, su un piedistallo. Non è sotto chiave, non è prenotata. È un trofeo alla portata di tante. Magari non di tutte, ma sicuramente il novero delle pretendenti è ampio. Certo, le ultime due classifiche generali sono state appannaggio di Jessica Diggins (il cui gran totale è di tre, visto l’antecedente trionfo del 2020-21), tuttavia indicarla come “favorita” è impossibile.
Il discorso, l’aficionado, lo conosce bene. La struttura del massimo circuito attuale subordina la conquista della Sfera di cristallo alla partecipazione continua (il sistema di punteggio riduce al minimo le differenze fra le posizioni) e, soprattutto, alla capacità di completare il Tour de Ski almeno nelle prime tre posizioni. Tanti, diciamo pure troppi, dei punti di cui sopra sono concentrati nell’appuntamento multi-stage disputato nella fase natalizia.
Verificheremo strada facendo quali saranno le priorità di ogni atleta, ben sapendo che i Giochi olimpici di Milano Cortina 2026 rappresentano un ascendente cruciale sulle scelte da effettuare durante l’inverno. A questo giro, Diggins, potrebbe anche dire “No, thankyou”. A 34 anni, la solare fondista del Minnesota sa di essere all’ultima chiamata per mettersi al collo quell’oro olimpico individuale ancora mancante al suo palmares.
“You’re welcome” risponderà – eventualmente – qualche avversaria, la più lesta e determinata nel perseguire l’obiettivo di cristallo, come seppe fare Tiril Udnes Weng. Non ce ne voglia la norvegese, però il suo successo nella classifica generale del 2022-23 è sì legittimo, ma anomalo. Approfittò al meglio della decisione di tante di guardare ai Mondiali ed ebbe il merito di svenarsi pur di afferrare la Coppa del Mondo, ben sapendo di avere di fronte a sé un’occasione più unica che rara.
Così sarà anche il 2025-26. Un’opportunità per tante di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di un trofeo oggettivamente decaduto in termini di valore assoluto, ma il cui prestigio resta il medesimo di quando nacque a inizio anni ’80.
