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Rugby

Rugby, Quilter Nations Series: l’Italia col Sudafrica a caccia di conferme

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Damian Willemse
Willemse / LaPresse

Nel catino dello Juventus Stadium, sabato 15 novembre alle 13.40, l’Italia va alla ricerca di un nuovo passo avanti sulla strada della maturità tecnica e mentale. La sfida con il Sudafrica campione del mondo arriva nel momento migliore per gli azzurri di Gonzalo Quesada, reduci dalla convincente vittoria su un’Australia mai doma e forti di un’identità che si consolida settimana dopo settimana. “Il nostro mantra è alzare lo standard”, ribadisce il ct, consapevole che contro una corazzata come quella guidata da Rassie Erasmus ogni dettaglio peserà doppio. Torino, intanto, si prepara ad accogliere uno degli appuntamenti più attesi dell’intero autunno internazionale.

Quesada conferma in blocco la struttura che ha superato i Wallabies, scegliendo la via della continuità e premiando un gruppo che ha mostrato solidità e capacità di reagire nei momenti difficili. Nel reparto arretrato si ripresenta la coppia di centri Brex-Menoncello, ormai cardine del triangolo offensivo azzurro, con Capuozzo estremo e le ali Ioane e Lynagh a completare un backline di talento e imprevedibilità. Garbisi e Varney guideranno, come a Udine, l’orchestra dalla mediana. Unico cambio nel XV titolare è l’inserimento di Marco Riccioni in prima linea accanto a Fischetti e Nicotera, mentre Cannone-Zambonin in seconda linea e la terza formata da Vintcent, Zuliani e Cannone garantiscono continuità e fisicità. La panchina, questa volta, si irrobustisce con un 6+2 di chiara impronta muscolare, con Favretto, Odiase e un utility back come Allan pronti a cambiare ritmo nella ripresa.

Di fronte, però, ci sarà un Sudafrica profondamente rinnovato ma non per questo meno temibile. Erasmus opera undici cambi rispetto alla squadra che ha espugnato Parigi, ma la rotazione fa parte di un progetto collaudato. “Non vedo punti di debolezza”, avverte Quesada. Si tratta infatti di un XV che, pur avendo giocato poco insieme, unisce freschezza e ambizione a un nucleo di certezze rappresentato da Kolisi, Arendse, Willemse e Venter. Tra le curiosità, il ritorno da titolare di Jean Kleyn, la gestione innovativa del ruolo di tallonatore affidata in emergenza a van Staden e una coppia di centri giovane ma esplosiva come Moodie-Hooker. Anche la panchina, solida e sperimentata, riflette la volontà dei Boks di mantenere intensità fino all’ultimo minuto.

L’Italia, dunque, si prepara a un test di enorme valore tecnico, ma soprattutto culturale. Gli azzurri dovranno imporre ritmo, ordine nei punti di contatto e pressione costante per mettere alla prova un Sudafrica che, proprio per le tante novità, potrebbe avere automatismi ancora da rifinire. “Il rugby è un gioco di connessioni” ricorda Quesada, che vede in questa partita una straordinaria occasione di crescita, oltre che un confronto con il vertice assoluto del movimento mondiale. In uno Juventus Stadium atteso in grande fermento, l’Italia cercherà non solo conferme, ma la certezza di poter competere stabilmente con i migliori. Contro i campioni del mondo, ogni minuto sarà una prova di ambizione.

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