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Tennis

Musetti e Cobolli titolari in Coppa Davis? Al momento Berrettini parte indietro nelle gerarchie

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Musetti Cobolli Berrettini
Musetti, Cobolli, Berrettini / LaPresse, Olycom, © e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer

Quale Italia per la Coppa Davis 2025? Al momento ci si può basare solo sui nomi chiamati da Filippo Volandri, e cioè quelli di Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli e Matteo Berrettini. Si tratta dei tre che attualmente sono chiamati per le finali che portano verso l’Insalatiera, al netto del format attuale che è stato riportato per certi versi a qualcosa di simile agli anni pre-2018, ma che per le prime 8 resta ancorato a quel che resta della riforma di Orlando. Parliamo di tre perché gli altri due nomi, quelli di Simone Bolelli e Andrea Vavassori, sono intrinsecamente legati al doppio (e a Torino sono partiti col turbo).

Il primo nome da tenere sott’occhio è quello di Lorenzo Musetti. Chiaramente ne va ricordata la parabola recente, con il viaggio ad Atene per raggiungere delle ATP Finals che avrebbe poi conquistato lo stesso a causa del forfait di Novak Djokovic, che gliel’ha comunicato direttamente a rete dopo le Finals. Resta da capire quale sarà il suo approccio a livello fisico in quel di Torino, ma ad oggi il numero 1 italiano tra i disponibili resta lui, con evidenti miglioramenti indoor.

Per quanto riguarda Flavio Cobolli, invece, da una parte c’è il fatto che, quando chiamato all’opera, in azzurro ha sempre dimostrato di voler dare il massimo possibile e immaginabile. Dall’altra, però, il classe 2002 è in un periodo ben poco fortunato. Non vince due match di fila dagli US Open e, in generale, sembra star pagando lo scotto di un’annata che lo ha lanciato verso vette altissime, compresi quei quarti a Wimbledon contro Djokovic in cui, per larghi tratti, è riuscito a giocarsela molto bene.

Matteo Berrettini, in teoria, partirebbe un pochino più indietro nelle gerarchie. Il fatto è che, però, la sua fiducia in questo momento può forse ritenersi maggiore. Negli ultimi due tornei disputati ha raggiunto i quarti di finale, e sebbene la questione dei giocatori di alta classifica debba ancora risolversi, è altrettanto vero che con quelli che ad oggi si trovano in una zona all’incirca pari o inferiore alla sua le garanzie ci sono tutte. Chiaramente si aspetta ancora una qualche versione del romano capace di ancora meglio, ma averlo in squadra è e resta un lusso.

C’è poi un’ombra. Un’ombra che pian piano si sta allungando sul consesso tennistico italiano, un’ombra che ha già portato più di una volta a una variabilità di esiti negli scorsi anni, sia in singolare che in doppio. Si tratta di quella di Lorenzo Sonego, che ha messo in piedi performance di grande livello nelle ultime settimane, riuscendo a portare fuori dagli Slam quel livello che aveva conseguito negli stessi, ma non riusciva a trovare altrove. E, per il piemontese, si tratta di una notizia non da poco.