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Tennis

Matteo Berrettini micidiale da n.2. Flavio Cobolli supera l’esame dopo la stagione del salto di qualità

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Berrettini-Cobolli-Volandri/LaPresse

Matteo Berrettini e Flavio Cobolli sono la coppia che ha riportato per il terzo anno consecutivo l’Italia in finale di Coppa Davis. Un mix esplosivo come lo ha definito lo stesso presidente Angelo Binaghi, un duo che ha saputo trascinare la squadra azzurra prima nel comodo quarto contro l’Austria e poi successivamente in semifinale contro l’insidioso Belgio.

Ogni volta l’Italia è partita in vantaggio per 1-0, con Matteo Berrettini che ha sempre fatto il suo dovere contro Rodionov e Collignon. Due vittorie di autorità, sempre in due set, facendo valere la differenza notevole di status tra i giocatori in campo. Avere un giocatore come Berrettini come numero due è un vantaggio veramente importante per la squadra azzurra, anche perchè il romano sa esaltarsi come pochi altri in Coppa Davis e sta migliorando la sua condizione partita dopo partita.

Moltissime delle speranze di tornare nuovamente sul tetto del mondo per l’Italia passeranno sicuramente da Matteo Berrettini. Sia che sia contro la Germania (Jan-Lennard Struff) sia contro la Spagna (Pablo Carreno Busta) il romano deve vincere nuovamente il suo match e portare il primo punto alla squadra azzurra. Matteo ha dimostrato anche lo scorso anno di essere un giocatore super affidabile, rispondendo presente ogni volta che è stato chiamato in causa.

Questa sera Flavio Cobolli non la dimenticherà mai, perchè davvero ha conquistato una vittoria epica contro Zizou Bergs, con quel tie-break vinto per 17-15 che è già entrato nella storia del tennis italiano e della stessa Coppa Davis. Una vittoria che sa di consacrazione per un ragazzo che si è quasi trovato per caso a recitare il ruolo di numero uno di questa squadra e che ha superato a pieni voti l’esame. Una stagione in cui Flavio ha fatto il salto di qualità, diventando ancora più competitivo sul veloce, arrivando anche dentro la Top-20 del ranking mondiale.

Ovviamente la sfida in finale sarà decisamente diversa tra l’avere contro Alexander Zverev o Jaume Munar. Con il tedesco non avrebbe nulla da perdere, potrebbe giocare leggero di testa, provando a farsi trascinare dal calore del pubblico, creando così la magia di un’impresa. Con lo spagnolo invece parte favorito, ma è un match proprio come quello con Bergs, dove dimostrare ancora una volta i progressi fatti e dove servirà il cuore, il coraggio e la testa come questa sera.

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