Tennis
Jannik Sinner verso le ATP Finals: “Cosa mi fa arrabbiare? Perdere. E ho paura del buio”
Seconda giornata a Torino per Jannik Sinner, che si sta preparando per le ATP Finals, il torneo di fine stagione riservato ai migliori otto giocatori del torneo. Il numero 1 del mondo ha partecipato a un evento con i tifosi presso il Nike Store, affiancato dai suoi allenatore Simone Vagnozzi e Darren Cahill: “Sono arrivato lunedì da Parigi, sono super contento di essere a Torino. Speriamo in una bella settimana. Cercherò di chiudere in modo positivo il torneo“.
Il fuoriclasse altoatesino si è soffermato sui suoi tecnici: “Sono diversi tra loro, ma hanno in comune la passione. Cosa ci unisce? A nessuno di noi piace perdere. Facciamo tante cose insieme, anche diverse dal tennis, come giocare a golf. Da loro ho imparato uno stile di vita. Contrasti? Ho 24 anni e a volta faccio fatica ad ascoltare, ma poi mi rendo conto degli errori. Sbaglio tanto, non sono perfetto, ma loro sono onesti e mi danno la sveglia“.
Il campione di Wimbledon e Australian Open non ha negato la sua superstizione, come il messaggio uguale scambiato con i tecnici per tre settimane prima delle partite con lo stesso emoji (la faccina con la mano sopra gli occhi), e ha confermato che è solito fare una dormita prima delle partite, svegliandosi quaranta minuti prima di scendere in campo. Il momento di svolta per lui è stato l’Australian Open, ma anche la prima vittoria contro Medvedev, e il colpo preferito è il rovescio, mentre i meno amati sono volée e servizio.
Jannik Sinner ha poi svelato altri aspetti personali: “Cosa mi fa arrabbiare? Perdere e poi quando le persone non sono oneste. La mia paura? Il buio: non mi piace l’oscurità completa, lascio sempre la serranda un po’ alzata per svegliarmi con la luce“.
