MotoGP
Il 2026 sarà l’ultimo anno di Francesco Bagnaia con la Ducati? I test invernali saranno già decisivi per invertire il trend
Per Francesco Bagnaia, il 2025 è stata la peggiore stagione della carriera in MotoGP. Non in termini assoluti, bensì concettuali. Per la prima volta da quando è sbarcato nella classe regina, il piemontese ha evidenziato un regresso concreto rispetto all’anno precedente. Non solo, è stato battuto sonoramente dal nuovo compagno di squadra Marc Marquez.
Alla vigilia del Mondiale ci si aspettava un vivace duetto fra lo spagnolo e l’italiano. Invece, l’iberico si è prodigato in un assolo vincente, zittendo quasi immediatamente il piemontese. Di fatto, la sfida per l’Iride è terminata al Mugello. Pecco, già in affanno rispetto a El Trueno de Cervera, era convinto di potersela giocare ad armi pari su un tracciato a lui amico e sgradito all’avversario. Viceversa, il catalano lo ha sovrastato anche in quel contesto. Da lì, il #63 si è sostanzialmente rassegnato.
Al di là dei risultati agonistici, colpisce come il rapporto fra Bagnaia e la Ducati sia deteriorato. La GP25 non gli è mai piaciuta e l’argomento è diventato terreno di scontro sui social network, dove i pasdaran di Pecco hanno accusato la Casa di Borgo Panigale di averlo boicottato e di aver cucito la moto sulle misure di Marquez.
Dietrologie che lasciano il tempo che trovano. Primo, perché l’azienda bolognese non avrebbe alcun interesse a boicottare un proprio centauro. Sarebbe come il proverbiale marito, che per fare un dispetto alla moglie, decide di tagliarsi una pregiata parte anatomica. Secondo, perché Gigi Dall’Igna ha più volte spiegato come fra la GP24 e la GP25 ci fossero ben poche differenze, niente che comportasse la necessità di cambiare stile di guida. È evidente come le sue parole abbiano più credito di quelle di chiunque altro sul tema e non vi siano elementi che possano smentirlo.
Eppure, la fiducia è venuta meno. La fiducia del ventottenne piemontese nella sua cavalcatura e, forse, quella di Borgo Panigale nel suo figlio prediletto. Non bisogna dimenticare come Bagnaia sia stato letteralmente cresciuto da Ducati, ne sia stato portato in palmo di mano e sia – a oggi – l’unico centauro capace di vincere più di un Mondiale in sella a una Desmosedici.
Il contratto attualmente in essere, come quasi tutti quelli della MotoGP contemporanea, scade a fine 2026. Dopodiché, liberi tutti. Verosimilmente, il mercato piloti comincerà molto presto. Ecco perché già i test invernali potranno rappresentare il barometro del futuro. Il 2027 sarà un “salto della fede” per chiunque, in ogni senso. Pecco e Ducati comprese. La domanda è se i destini dell’uno e dell’altra saranno ancora legati. La risposta l’avremo fra la primavera e l’estate.
