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Los Angeles 2028Triathlon

Euan De Nigro: “Devo migliorare nel nuoto. Los Angeles 2028 è lontana, ma ci provo”

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De Nigro / FITRI

Euan De Nigro è stato il protagonista dell’ultima puntata di OA Focus, trasmissione visibile sul canale Youtube di OA Sport. Il ventunenne altoatesino rappresenta uno dei giovani talenti più interessanti del triathlon azzurro e proverà a giocarsi nei prossimi anni la qualificazione olimpica per Los Angeles 2028 dopo aver conquistato nel 2025 una significativa medaglia di bronzo ai Mondiali U23 in Australia.

Finché non l’ho praticato, il triathlon non sapevo neanche cosa fosse. Io ho iniziato con l’hockey su ghiaccio, vivendo comunque in una parte del Nord Italia in cui gli sport invernali sono abbastanza diffusi. Ho giocato a hockey per 5-6 anni e mi è sempre piaciuto, solo che purtroppo c’era una complicazione con la squadra ed in particolare con un allenatore, per cui noi tutti eravamo costretti a smettere. Dopo di questo sono passato alla ginnastica artistica, uno switch un po’ strano, per 3-4 anni ma non ero proprio portato anche perché sono abbastanza alto. Comunque mi ha dato una bella base per i futuri sport“, racconta De Nigro.

In quegli anni d’estate facevo anche un po’ di mountain bike, allenandomi due volte a settimana per avere compagnia e perché comunque mi piaceva. Poi ogni anno alla scuole medie sono sempre stato convocato ai Regionali di corsa campestre, quindi sapevo di poter correre forte. Quando ho saputo che l’allenatore di ginnastica artistica se ne doveva andare ho deciso di smettere, ed un mio amico mi ha consigliato di provare triathlon visto che facevo già ciclismo e sapevo di poter essere forte nella corsa. Mancava solo il nuoto. Diciamo che da lì è iniziato tutto, avevo più o meno 14-15 anni. È stato subito uno shock, perché appena arrivato lì mi dissero che si allenavano 6 volte a settimana ed infatti i miei genitori mi hanno detto che ero pazzo e che non avrei retto. Invece alla fine me la sono cavata abbastanza bene“, dichiara il classe 2004.

Sulla singola specialità del triathlon in cui si sente più forte:Direi la bici e la corsa, perché mi vengono più naturali. Ho le mie difficoltà nel nuoto, non sono proprio un nuotatore fortissimo. Comunque nella maggior parte delle gare me la cavo anche lì, a volte però magari esco dietro dall’acqua e non riesco a fare il risultato perché non sono nei gruppi davanti. Spesso il nuoto viene sottovalutato nel triathlon. Diciamo che il nuoto può spaccare la gara, nel senso che può formare dei gruppi in bici e se davanti ci sono dei pedalatori molto forti la fuga va via di sicuro e poi di solito è difficile chiudere il buco nell’ultima frazione se hanno uno o due minuti di vantaggio. Alla fine è complicato correre così tanto più forte di quelli che sono nel gruppo di testa. In Italia comunque siamo abbastanza bravi a curare l’aspetto del nuoto“.

Sulla sua strategia prediletta in gara:Sicuramente a me piace fare una gara d’attacco. Appena esco dall’acqua devo capire un attimo come sono messo in vista della frazione di ciclismo. Di solito non sono proprio davanti davanti, quindi so di dover spingere immediatamente dopo la transizione per chiudere il gap. Da lì in poi magari risparmio un po’ più di energie“.

Sull’adattamento dalle distanze giovanili a quella olimpica:La distanza olimpica l’ho cominciata l’anno scorso, e anche nel 2025 ho fatto solo tre gare di cui una è andata abbastanza male. È una distanza ancora un po’ nuova per me e non si addice proprio alle mie caratteristiche, quindi faccio un po’ più di fatica. Piano piano stiamo cercando di lavorarci e passo dopo passo possiamo farcela. È una distanza diversa anche perché sono due ore, quindi bisogna anche capire come integrare“.

Sui prossimi obiettivi agonistici: Da maggio 2026 comincia la qualificazione olimpica, quindi sicuramente si dovrà fare più attenzione su quella. Quest’anno ho fatto la mia prima WTCS, che sarebbe il massimo livello del triathlon, e vorrei continuare a fare queste gare facendo magari qualche bel risultato. Dal punto di vista tecnico c’è da migliorare il mio nuoto, ma devo progredire anche nelle altre due discipline per poter competere con il top mondiale. Obiettivo Los Angeles 2028? A me sembra tanto lontano, perché non ho mai fatto un ciclo olimpico, ma allo stesso tempo mi rendo conto che può anche essere una cosa fattibile. È una fase delicata e dovrò dare il mio meglio per riuscirci“.

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