Tennis
David Ferrer la prende con filosofia: “Abbiamo perso la finale di Coppa Davis, ma non è una tragedia”
La Spagna non è riuscita a completare l’opera, venendo sconfitta dall’Italia nella finale di Coppa Davis a Bologna. Un atto conclusivo in cui entrambe le formazioni erano prive dei tennisti migliori nel ranking: da una parte Jannik Sinner e Lorenzo Musetti e dall’altra Carlos Alcaraz e Alejandro Davidovich Fokina. E così, sono stati gli azzurri a dimostrarsi migliori, specialmente ad affrontare le fasi critiche delle partite.
Il riferimento è in particolare al secondo singolare (decisivo) vinto da Flavio Cobolli col punteggio di 1-6 7-6 (5) 7-5 contro Jaume Munar. Un avvicinamento alla Davis non semplice per il capitano non giocatore, David Ferrer, per l’infortunio di Alcaraz e la necessità di dover fare il massimo con quelle che erano le risorse a disposizione. Da questo punto di vista, il bilancio dell’ex tennista spagnolo è positivo.
“Riguardo a questa squadra, devo dire, prima di tutto, che sono persone fantastiche, e questa è la cosa più importante. Lavorare con loro è un piacere e un onore per me; rendono tutto molto facile. In campo, sono semplicemente bravissimi. E lo hanno dimostrato. Per me è stato un anno fantastico. Mi sono divertito molto e non solo oggi: tutta la settimana, con Pablo, Jaume e in doppio con Pedro e Marcel. Mi è piaciuto molto vedere come si sono sostenuti a vicenda e hanno creduto sempre di più in se stessi. Per me, come capitano, è meraviglioso“, ha dichiarato Ferrer in conferenza stampa.
“È chiaro che abbiamo perso la finale di Coppa Davis, ma non la vedo come una tragedia, piuttosto come qualcosa di fantastico, essendo così vicini a vincere la settima Coppa Davis per il nostro Paese. Alla fine, questo è lo sport e dobbiamo accettarlo, non è la fine del mondo. Questo è quello che ho detto loro: vincere la Coppa non cambierà affatto le loro vite, ma le esperienze che hanno vissuto questa settimana rimarrà per il resto della loro vita“, ha aggiunto il capitano non giocatore spagnolo.
E sul fatto che Italia e Spagna siano giunte in finali senza i loro migliori giocatori, Ferrer ha sottolineato: “È importante avere due giocatori speciali come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Quando dico speciali, è perché segneranno un’era nella storia del nostro sport, come hanno fatto Nadal, Federer e Djokovic. Siamo stati fortunati ad avere Carlos, ma è vero che ha avuto quell’infortunio e questo è tutto. Non ci è mancato nulla. Per me, abbiamo fatto qualcosa di enorme. Questo è ciò che porterò con me. Mi è piaciuto molto: ho sentito di nuovo cose che non sentivo da quando ho smesso di essere un professionista. Sono stato capitano per due anni e quest’anno i miei giocatori mi hanno dato quella scarica di adrenalina. Ora è tempo per loro di riposare e lo farò anch’io (sorride)“.
