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Angelo Binaghi gonfia il petto: “Il carisma di Berrettini e l’esuberanza di Cobolli: in finale venderemo cara la pelle”

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Cobolli-Berrettini-Volandri/LaPresse

L’Italia è in finale per il terzo anno consecutivo in Coppa Davis. Un traguardo che conferma l’eccezionale movimento del tennis azzurro, capace di arrivare ancora una volta all’ultimo atto nonostante le assenze di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Il merito va dato a Matteo Berrettini e Flavio Cobolli, i mattatori del successo per 2-0 sul Belgio. Una gioia immensa per tutti i giocatori, il capitano Filippo Volandri e anche il presidente della federazione Angelo Binaghi, che ai microfoni di SuperTennis, ha esaltato i suoi ragazzi e l’ennesima impresa compiuta in Davis.

Il numero uno del tennis italiano è ancora decisamente emozionato e provato dall’incredibile vittoria di Flavio Cobolli: “Una cosa del genere io non l’ho mai vista. Sembrava davvero un thriller, un film giallo e per fortuna con il lieto fine. Questi sono quei match che se vengono poi persi ti stroncano una carriera. Ho visto il match più lungo della storia tra Isner e Mahut e dopo averlo perso Mahut è andato ko per tre anni di fila. Veramente uno stress emotivo incredibile per i giocatori, ma anche per tutti noi e tutti i telespettatori, che saranno milioni e milioni e che cominceranno ad amare questi ragazzi, questa squadra e soprattutto il nostro sport”. 

Binaghi fa i complimenti anche all’avversario, ma esalta le qualità umane di Cobolli: “Bergs era tosto, ha giocato veramente bene e per fortuna ha avuto un po’ di fretta su alcuni match point. Quando non aveva questa componente emotiva probabilmente ha giocato meglio a tennis di Cobolli. Flavio ha tenuto con il carattere, con l’orgoglio, con la voglia di combattere fino all’ultimo punto ed è stato premiato. C’è una giustizia in questo mondo del tennis, perchè questi valori vengono premiati e questo è un bel messaggio che mandiamo a tutti. La perseveranza, il coraggio, la passione, il cuore alla fine sono stati premiati. Questa è la Coppa Davis”. 

Ci sono parole al miele anche per Matteo Berrettini, che ha conquistato il primo punto di questa semifinale: “Matteo è un giocatore costruito per gare come queste. In Coppa Davis gli farei fare qualsiasi ruolo. Oggi ha fatto valere la differenza tra un ottimo giocatore e un giocatore straordinario come è stato lui. Quando il punto contava lo ha sempre vinto. In campo si sentiva un peso completamente differente”.

La terza finale per l’Italia e questa volta in casa: “Abbiamo fatto il nostro dovere e l’abbiamo organizzata penso discretamente. Abbiamo fatto bene a scegliere Bologna, abbiamo sempre il pienone. Una città ed una ragione che ci sono state sempre vicini. Torniamo a giocare una finale in casa ed io ero presente a Milano quando Andrea Gaudenzi si fece male. Sarà molto difficile, perchè abbiamo di fronte o la Spagna o la Germania di Zverev, un autentico squadrone. Sia l’Austria sia il Belgio ci hanno mostrato che nulla è scontato in questa competizione e che tutto può succedere. Sicuramente venderemo cara la pelle”. 

Sulla crescita continua del movimento tennis in Italia:Dobbiamo tenere i piedi per terra e dobbiamo cercare di gestire al meglio un movimento sempre più esuberante. E’ ancora più difficile gestirlo ora, quando le cose vanno mediamente bene. Cerchiamo di fare le scelte giuste, cerchiamo di stare vicino a questi ragazzi che possono davvero ottenere qualcosa di storico”. 

L’Italia può vincere per il secondo anno consecutivo la Coppa Davis e la BJK Cup insieme: “Sarà difficile ripetere la doppietta, perchè abbiamo avversari molto tosti. Siamo la nazione più forte del mondo nel tennis. Abbiamo grande rispetto da parte di tutti, ragazzi con un cuore immenso. Riusciamo a combinare l’esperienza ed il carisma di Matteo Berrettini con la voglia di crescere e l’esuberanza di Flavio Cobolli. Mi sembra un mix straordinario che può darci solo altra grandi soddisfazioni”.