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Superbike

Superbike. Aria di ‘resa condizionata’ per Nicolò Bulega. Il titolo 2025 è quasi sfumato, ma quello 2026 è promesso

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Nicolò Bulega
Bulega / Valerio Origo

All’Estoril, dove tra sabato e domenica si è disputato il penultimo round del Mondiale Superbike, Nicolò Bulega ha nuovamente provato in tutti i modi a battere Toprak Razgatlioglu, riuscendoci in Gara-2. Cionondimeno, il turco si è imposto in Gara-1 e nella Superpole Race. Come al solito, i due si sono spartiti vittorie e secondi posti.

Di conseguenza, il ventinovenne anatolico ha messo in cassaforte il titolo 2025, avendo guadagnato altri 3 punti sull’emiliano, che ora si trova a -39 dal rivale. Significa che l’asiatico si può permettere anche uno “zero” a Jerez de la Frontera e restare comunque padrone del proprio destino. In sostanza, a Razgatlioglu manca solo “la marca da bollo” per “protocollare” il terzo iride della carriera prima di lanciarsi in MotoGP.

Bulega stesso ha rilasciato dichiarazioni, come al solito estremamente lucide, facendo capire di essere rassegnato alla piazza d’onore. Attenzione, “rassegnato” non significa “rinunciatario” o “arrendevole”. In Andalusia proverà a sovvertire una situazione pressoché compromessa, conscio però di aver bisogno di almeno due episodi favorevoli.

La resa, ormai sempre più probabile, sarà comunque condizionata. Nel senso che il secondo posto nel Mondiale non rappresenterà una disfatta, bensì un onorevole inchino all’avversario, nonché la prospettiva di essere il legittimo successore di Razgatlioglu fra dodici mesi. Toprak non ha dubbi in merito e neppure gli altri rivali ne hanno. Addirittura c’è chi, come Alvaro Bautista, prevede un dominio totale da parte di Nicolò.

Lui “si tocca”, come ha giustamente detto, perché sembra quasi che gli avversari “gliela stiano tirando”. Forse per disperazione, in quanto hanno capito di avere ben poche possibilità. Dopotutto, quest’anno, i due hanno dimostrato di avere un margine enorme sulla concorrenza. Difficile che qualcuno possa colmare il gap in tempo per minacciare l’italiano, il quale nel 2026 dovrebbe avere campo libero.

Però, questo scenario, verrà verificato solo nel futuro. Per il momento, si può dire che l’emiliano stia dando filo da torcere a chi si appresta a entrare in MotoGP con l’ambizione di essere protagonista, proponendosi dunque come un top-rider anche fra i prototipi. Un sogno condiviso, ma di questo argomento si discuterà più avanti. Prima di tutto, bisogna attendere l’esito di Jerez de la Frontera.

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