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Artistica

Chi è Giulia Perotti, la stellina in finale ai Mondiali di ginnastica artistica: dove può spingersi al corpo libero?

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Giulia Perotti
Perotti / Simone Ferraro/FGI

Giulia Perotti si è qualificata alla finale al corpo libero dei Mondiali 2025 di ginnastica artistica con il settimo punteggio di giornata (13.266). Nata il 29 agosto 2009 a Vercelli, la piemontese ha spento le sedici candeline un paio di mesi fa. Ha mosso i suoi primi passi ginnici a cinque anni con la Libertas Vercelli e ha proseguito la propria carriera agonistica con i colori del club trascinato alla conquista dell’ultimo scudetto, sempre sotto la guida di Federica Gatti (apprezzata tecnica che in passato guidò Enus Mariani verso il titolo continentale sul giro completo tra le under 16) ed Enrico Pozzo (veterano della Nazionale, con presenza alle Olimpiadi).

Dotata di un talento rimarchevole e di belle linee, ha giganteggiato tra le juniores: ai Mondiali 2023 trionfò al corpo libero e si mise al collo il bronzo alle parallele asimmetriche e nella gara a squadre; agli Europei 2024 salì sul podio in cinque occasioni (oro agli staggi e al quadrato, argento nell’all-around e nel team event, bronzo alla trave). La sua completezza le ha permesso di laurearsi Campionessa d’Italia nel concorso generale individuale poche settimane fa, in quella che è la sua prima stagione tra le seniores.

In primavera aveva contribuito al trionfo dell’Italia agli Europei (era in rosa con Manila Esposito, Alice D’Amato, Emma Fioravanti e Giulia Tonelli), anche se a livello individuale aveva un po’ faticato, scontando la difficoltà del debutto. Un po’ quello che è successo anche oggi a Jakarta, con tre cadute tra staggi e dieci centimetri in avvio di gara, a cui è poi seguita la splendida riscossa al quadrato. Se riuscirà a non subire l’emozione, a non accusare la pressione e a sistemare alcuni aspetti tecnici, potrebbe davvero avere di fronte a sé un futuro roseo. Di sicuro è uno dei prospetti di riferimento lungo il cammino che conduce alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

Sarebbe stato bello vederla nella finale all-around, giusto per ammirare un pronto riscatto dopo il doppio passaggio a vuoto di questa mattina. L’appuntamento è invece per sabato con un’insperata finale al corpo libero: dove potrà spingersi? La sua nota di partenza è la più bassa tra le ammesse (5.4, le sue avversarie vantano un D Score superiore di un forbice che spazia da uno a cinque decimi), ma qualcosa potrebbe cambiare e sarà anche la più giovane al via. Può migliorare in esecuzione (7.866 per un totale di 13.266) e l’assenza di un paio di nomi di urlo, come la russa Angelina Melnikova e la brasiliana Flavia Saraiva ha rimescolato le carte in regola.

A questo punto non bisogna porre limiti alla provvidenza. La rumena Sabrina Maneca-Voinea parte leggermente avanti nei pronostici (13.666), poi sono tutte racchiuse in un fazzoletto: le giapponesi Rina Kishi (13.566) e Aiko Sugihara (13.366), le britanniche Ruby Evans (13.566) e Abigail Martin (13.300), la rumena Denisa Golgota (13.333) e la statunitense Dulcy Caylor (13.266). Si riparte da zero, le sorprese sono dietro l’angolo. In finale da Campionessa del Mondo juniores, come Tommaso Brugnami al volteggio: segni di un’Italia che cerca di dare continuità nel passaggio tra la ginnastica giovanile e quella dei grandi.

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