Softball
Softball: Italia, il ciclo continua. Europei, il brivido e la vittoria
Stavolta l’Italia, per vincere gli Europei di softball, ha avuto parecchio in termini di brividi dietro la schiena da sentire. La sconfitta con la Spagna ha obbligato, se non a una rincorsa, quantomeno a dover fare estrema attenzione a ogni singolo incontro dal terzo in poi: una prospettiva che avrebbe potuto mettere in difficoltà parecchie squadre.
Non questo team azzurro, però. Non una squadra forgiata da mille esperienze, e che Craig Montvidas si è trovato in mano senza dover poi cambiare chissà cosa. Non una squadra che, con Erika Piancastelli spesso in grado di mettere insieme numeri e fuoricampo di primo livello e tutte le compagne a seguirla, ha realmente preso in mano la situazione e l’ha cambiata tante volte.
E l’ha fatto anche un’ultima volta nella finale, quella finale che pareva stregata nelle fasi iniziali e stava prendendo una netta direzione orange. Christina Toniolo in difficoltà, 40 minuti nei quali è sembrato difficile rimettere le cose a posto. Poi il cambio con Ilaria Cacciamani, le sicurezze guadagnate, uno, due, tre punti ripresi. E poi l’ultimo inning, quello supplementare, quello della vittoria.
Quinta vittoria agli Europei negli ultimi 10 anni, la quarta nelle ultime 5 edizioni: è davvero il momento dell’Italia, a dispetto di quanto affermato dal ranking mondiale che ci mette davanti proprio i Paesi Bassi (e neanche di poco). Molto merito va a un movimento che ha saputo creare le condizioni giuste per questa squadra, e che non si limita soltanto a quello che accade nel contesto della Nazionale. Basti vedere i recenti risultati dei club, che come vanno in Europa si mettono subito in grande luce (quest’anno sono state Bollate e Saronno, ma ce n’è per un po’ tutti i gusti nelle ultime stagioni e non solo).
Questo gruppo potrà andare ancora decisamente lontano per un motivo molto semplice: l’età. E il fatto che verso Los Angeles 2028 in molte possono tranquillamente pensare di arrivare con comodo: si tratta di un gruppo che va dal 1993 di Giulia Longhi al 2006 di Felicia Di Pancrazio, ma il nucleo di riferimento che avrà il compito di ereditare, tra qualche anno, Longhi, Cacciamani, Elisa Cecchetti, Gasparotto e l’immenso talento di Piancastelli sarà quello 1999-2002, quello di Alessandra Rotondo, Laura Vigna, Giulia Koutsoyankpulos, Alexia Lacatena, Isabella Dayton e Mc Kenzie Barbara. Figure che, va detto, hanno già preso un gran quantitativo di strada. Ma quest’Italia ha tanto: le presenze attuali, quelle future e anche le selezioni under che continuano a sfornare talenti. In breve, il futuro è e resta in mani salde.
