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Atletica

Marcell Jacobs, non può finire così! A 31 anni può ancora dare molto all’atletica italiana. E gli Europei 2026…

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Marcell Jacobs
Marcell Jacobs / IPA Agency

Il 1° agosto 2021 era l’uomo più veloce del Pianeta, un orgoglio massimo, un qualcosa che ricollega ai primordi dell’umanità. Quel giorno Marcell Jacobs toccò il cielo con un dito, vinse la gara regina delle Olimpiadi e scrisse una pagina indelebile della storia sportiva del Bel Paese. Un italiano Campione Olimpico dei 100 metri. Un italiano sul trono dello sprint mondiale. Un italiano seduto a banchettare con gli statunitensi e i fenomeni del Caribe: era da prendersi a pizzicotti, neanche nei sogni più reconditi ci saremmo spinti a tanto.

Semplicemente Marcell Jacobs. Dobbiamo ricordarlo sempre e per sempre, probabilmente soltanto tra qualche anno fa si comprenderà appieno la grandezza delle gesta del velocista lombardo, che non si fermò all’apoteosi a cinque cerchi dove tra l’altro siglò il record europeo sul rettilineo (9.80): due volte Campione d’Europa sui 100 e una volta Campione del Mondo sui 60 metri per arricchire un palmares sontuoso per uno sprinter alle nostre latitudini, capace di raggiungere picchi mai toccati in passato.

Lo scorso anno fu quinto alle Olimpiadi di Parigi 2024, esprimendosi in 9.85 e non andando così lontano dalle medaglie. Tredici mesi dopo, però, il 31enne si è fermato in semifinale ai Mondiali, disputati nella Tokyo che lo consacrò per l’eternità, in chiusura di una stagione condizionata da problemi fisici e in cui non ha praticamente mai gareggiato. Il ribattezzato Messia dell’atletica tricolore avrebbe dovuto correre in 9.97 per meritarsi la qualificazione a quell’atto conclusivo sempre sfuggito in carriera, ma era un tempo non nelle su corde attuali.

Marcell Jacobs ha fatto intuire un pensiero riguardo al suo ritiro. Ai microfoni della Rai non si è voluto nascondere: “L’anno scorso, dopo le Olimpiadi, mi ero fatto una promessa: mi ero detto che se avessi avuto una stagione difficile non avrei saputo se andato avanti. Ora non lo so, devo prendermi un po’ di tempo e capire se vale ancora la pena. Non valgo questi tempi: l’anno scorso ho fatto 9.85, ora 10.16… Non lo so, è difficile rincorrere le stagioni e i tempi: 10.16 non lo facevo neanche quando facevo salto in lungo”.

Sarebbe brutto, però, finire così. Un Campione Olimpico dei 100 metri meriterebbe un addio di scena in pompa magna e con un’eliminazione in una semifinale mondiale con un tempo alto. A 31 anni potrebbe ancora togliersi delle soddisfazioni: ha contributo a fare svoltare l’atletica italiana, può essere utile per la 4×100 (anche se si è un po’ defilato in vista delle gare dei prossimi giorni), può ancora essere un simbolo per il movimento e a livello tecnico non è di certo al tramonto.

Un uomo che ha corso in 9.85 la scorsa estate non può essere diventato un brocco all’improvviso e a 31 anni: servirebbe davvero trovare un po’ di tregua dal punto di vista fisico (è sempre mancata in carriera) e cercare un altro guizzo. Siamo convinti che un Marcell Jacobs in condizioni ideali possa essere protagonista agli Europei 2026 e magari conquistare il terzo oro consecutivo. La scelta spetterà solo a lui, l’uomo di fronte a cui tutto lo sport italiano dovrà inchinarsi per sempre: onore e gloria a chi ha fatto vivere emozioni impensabili.

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