Seguici su
LEGGI OA SPORT SENZA PUBBLICITÀ
ABBONATI

Mondiali volleyPallavolo

Lungimiranza e investimenti: alle radici del ‘miracolo Francia’ ai Mondiali di volley femminile

Pubblicato

il

Francia volley
Francia volley / FIVB

La Francia è sempre stata ai margini del grande volley femminile: non aveva mai partecipato alle Olimpiadi fino a Parigi 2024 (qualificata di diritto in qualità di Paese ospitante) e aveva giocato ai Mondiali soltanto in tre occasioni (dopo la settima piazza del 1952 vincendo un solo incontro si era fermata al 12mo posto nel 1956 e in 20ma posizione nel 1974). Una volta che i Giochi sono stati assegnati alla capitale transalpina, si è però deciso di investire fortemente e il gruppo ha pian piano risalito la china.

Nel 2017 non era nemmeno presente agli Europei, poi in campo continentale ha chiuso al settimo posto la rassegna del 2021 (strappando un set alla Serbia nei quarti di finale) e al sesto quella del 2023 (schiantata per 3-0 da un’Italia ai minimi termini sotto la gestione Mazzanti). Quest’anno la Francia è tornata ai Mondiali dopo oltre mezzo secolo di assenza e ha fatto la voce grosse: si è issata sul 2-0 contro il Brasile nella fase a gironi prima di subire la rimonta e poi ha eliminato la Cina, approdando così ai quarti di finale contro pronostico.

Si tratta di una vera e propria magia, frutto di grande lungimiranza da parte della Federazione e di un buon investimento mirato, sulla scia dei grandi risultati maschili (medaglia d’oro nelle ultime due edizioni dei Giochi). Un movimento nei fatti mai esistito che nel giro di un lustro è riuscito a rientrare tra le migliori otto formazioni del Pianeta: un vero e proprio caso di studio che sicuramente farà proseliti, una rivoluzione passata da un gioco ordinato, pulito, senza troppi fronzoli, puntuale, forse poco spettacolare ma in grado di mettere in difficoltà le grandi corazzate.

Il percorso di crescita è merito di Emile Rousseaux, che si è seduto sulla panchina nel 2018 (dopo la doppia assenza agli Europei) e ha condotto questa squadra fino alle Olimpiadi. Vero che di fronte al proprio pubblico sono arrivate delle nette sconfitte per 3-0 contro Cina, USA e Serbia in un girone di fuoco, ma il cammino era stato rilevante e il salto di qualità tecnico era stato lampante. La guida è ora passata nelle mani dello spagnolo Cesar Hernandez Gonzalez, che sta oggettivamente facendo una magia con una rosa di caratura sulla carta inferiore rispetto a molte altre.

I punti di riferimento in campo sono le attaccanti: la capitana Helene Cazaute (ultime due stagioni a Milano accanto a Myriam Sylla di banda, ora andrà al VakifBank Istanbul), la bomber Iman Ndiaye (la 23enne può fare leva su un gran braccio, nell’ultima stagione era in Turchia con il Kecioren e ora andrà al Nilufer) e l’altro martello Amelie Rotar (passata da Roma nell’ultima annata stagione, poi passata al Volei Alba-Blaj in Romania e ora prossima al trasferimento in Turchia con il Goztepe).

La centrale Amandha Sylves è ormai una veterana della Serie A (Firenze dal 2021 al 2023, Cuneo nel 2023-2024, ora al Monviso), spalleggiata dalla meno nota Eva Elouga sotto la regia di Nina Stojiljkovic, una regista non di primo piano ma che con la Nazionale riesce sempre a ben figurare. La favola continuerà? Ai quarti di finale servirà una magia contro il Brasile: dopo aver spaventato le verdeoro nel girone si riuscirà a fare il colpaccio nella rivincita? L’Italia osserva da diretta interessata, visto che in caso di successo contro la Polonia affronterà in semifinale proprio la vincente di Francia-Brasile.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI