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Boxe, a Liverpool un Mondiale di transizione per l’Italia. Assenti Irma Testa e Aziz Mouhiidine, medaglie difficili

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Diego Lenzi
Lenzi / LaPresse

Irma Testa, per la prima volta dopo oltre un decennio, non è con l’Italia. Aziz Abbes Mouhiidine voleva esserci, ma non ci sarà. Sono queste le premesse dell’Italia verso la prima edizione dei Mondiali dilettantistici, i primi sotto l’egida della World Boxing, e per questo sottoposti a un’osservazione mondiale molto elevata. Il luogo è per certa misura ideale, la M&S Bank Arena di Liverpool.

Sono 13 gli azzurri che il dt Giovanni De Carolis, non proprio un nome qualsiasi, ha selezionato per il viaggio nel Merseyside, nella terra dalla quale i Beatles crearono uno dei più grandi fenomeni sia di musica che di costume dell’ultimo secolo. Terra che, però, con il ring ha un legame fortissimo: oltre 20 club dilettantistici, un background di prim’ordine e diversi pugili assurti a fama nazionale, per qualcuno anche internazionale.

L’Italia, si diceva. Con le convocazioni effettuate da De Carolis, appare chiaro che al maschile Diego Lenzi e al femminile Sirine Charaabi saranno le figure che più di tutte cercheranno di dare all’Italia speranze di medaglia. Il tutto in un contesto che fa quasi da primo passo per Los Angeles 2028 (dove sarà sempre World Boxing a gestire tutta la situazione). Per il nostro Paese è come se fosse in arrivo, se non un giorno nuovo, quantomeno qualcosa che non va troppo lontano dall’essere il momento in cui non ci si debbano aspettare per forza grandi risultati.

I favoriti, è logico rimarcarlo, saranno diversi altri. Resta da vedere se l’Italia riuscirà ad aggiungere un certo numero di medaglie al bottino complessivo. Un titolo iridato manca al maschile dal 2013, quando lo vinse Clemente Russo; nel 2023 ce l’ha fatta Irma Testa. Quest’anno sono 20 le categorie di peso, 10 per gli uomini e altrettanti per le donne. Si può dunque dire che l’Italia, nel complesso, abbia sì qualificato più uomini, ma si può anche dire che nel complesso potrebbero essere le donne ad avere qualche chance in più, vuoi per il passato recente o lontano almeno di tre di esse, vuoi perché il contesto maschile ha dei suoi crismi di imprevedibilità. In questo senso la parola chiave è una sola: sorteggio, quello di domani.

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