Atletica
Leonardo Fabbri: “Sto cercando di risolvere il problema dei nulli. Ai Mondiali con un obiettivo minimo”
Leonardo Fabbri è una delle stelle assolute della nazionale italiana di atletica. Il toscano detiene la miglior misura mondiale stagionale con 22,82 metri, con un lancio poderoso a Caorle. Il pesista azzurro è sicuramente una delle migliori carte per l’Italia anche ai prossimi Mondiali di Tokyo, dove va a caccia di una medaglia iridata, provando a cancellare la delusione dello scorso anno a Parigi. Il nativo di Firenze si è raccontato nel programma Focus sul canale YouTube di OA Sport, facendo anche un percorso lungo tutta la sua carriera.
I primi approcci con il mondo dell’atletica: “Io ho iniziato fin da piccolo con l’atletica, anche perchè mio papà faceva i 100 metri. Io sono nato subito gigantesco, non ho mai avuto un picco di crescita, ma sempre costante. I miei mi hanno portato a fare atletica, nonostante il mio grande amore per il calcio, condiviso anche con i miei amici e molte volte mi è capitato di chiedere di saltare un allenamento per andare a giocare a calcio. Mi ricordo che mi piaceva tantissimo il salto in lungo, ma ho fatto veramente tutto fin dai 6 anni, con la mia allenatrice che mi ha fatto correre, saltare, marciare. Tutto questo, però, mi è servito successivamente anche per la mia carriera di lanciatore. Ho fatto anche basket per un anno in contemporanea con l’atletica, ma per via della mia altezza mi hanno messo con quelli più grandi di due anni. Ho fatto fatica e mio papà poi mi ha fatto anche da preparatore atletico e alla fine ha deciso di portarmi via verso l’atletica”.
Una figura fondamentale nella carriera di Fabbri è stato Franco Grossi: “A Franco Grossi devo tantissimo. Ci credeva più lui in me che io di me stesso. Mi ha veramente formato e aveva una fame assurda. Il primo allenamento che abbiamo fatto siamo stati due ore a lanciare solo lanci da fermo. Il tutto solo per sentire il piede che gira, l’anca, il ginocchio, tutto in spinta bene e questa cosa ora me la invidiano tanti lanciatori. Lui mi ha seguito fino al 2018 e aveva all’epoca 82 anni e tutti i giorni prendeva il treno da Lucca a Firenze. Una persona, prima che un allenatore, semplicemente eccezionale. Gli devo veramente tutto e aver fatto la miglior misura mondiale proprio davanti a lui è stato molto bello”.
Sullo scendere in pedana insieme a grandissimi campioni come Crauser e Walsh: “Mi piace gareggiare contro Crauser e Walsh, perchè sono da sempre due punti di riferimento. Quando ci fai tante gare assieme ci fai anche amicizia, gli chiedi aneddoti anche di gare passate. Io poi sono curiosissimo, rompo le scatole a tutti e voglio sapere qualsiasi cosa”.
Sulla sua attuale condizione: “Sto molto bene assolutamente. So che Tokyo è un’occasione da non sbagliare, cerco di godermi tutto e di avvicinarmi al meglio ai Mondiali”.
Fabbri ha cambiato anche qualcosa a livello tecnico proprio in vista dei Mondiali di Tokyo: “A livello tecnico stiamo cercando di risolvere i nulli che ho fatto a Parigi. Abbiamo trovato delle cose che mi fanno stare più dritto con il busto senza andare in avanti. Perchè andando in avanti il destro spinge male e va a toccare il fermapiede. Questo problema tecnico mi ha rovinato le Olimpiadi di Parigi”.
Le aspettative per Tokyo: “L’obiettivo minimo è fare 22 metri ai Mondiali e questa misura vale un piazzamento tra i primi quattro quasi sicuramente. Poi tutto quello che arriverà in più va bene”.
INTERVISTA LEONARDO FABBRI
https://www.youtube.com/watch?v=fqCAS_Kh7g4
