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Nuoto

Ilaria Bianchi: “Tanti atleti condizionati dalla pressione. Le giovani prendano tutto con più leggerezza”

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Ilaria Bianchi
Ilaria Bianchi / LaPresse

Puntata speciale di OA Focus, in versione estiva, nella location del Fantini Club, condotta da Alice Liverani e in onda sul canale Youtube di OA Sport. Ospite d’eccezione, Ilaria Bianchi, atleta che in vasca ha una lunga storia e, per il momento, è intenzionata a dare un seguito. L’amore per il nuoto è ancora vivo.

Classe 1990, Ilaria ha voglia di competere, con il suo approccio leggero e poco portato all’accumulo di tensione. “Ogni anno è sempre più difficile, visto che le mie avversarie cominciano ad avere dai 10 ai 15 anni in meno. È una cosa anche abbastanza fisiologica. Posso dire però di non aver mai sprecato tempo, nel senso che sono sempre riuscita a dare il 100% in piscina“, le sue parole.

Attualmente, l’azzurra vanta un primato nazionale nei 200 farfalla in vasca corta, specialità che di base non amava particolarmente, essendo i 100 la preferita. “Ho un record italiano di una gara che poi non ho curato tanto, ma ho provato a farla ed è venuta bene. Stiamo parlando dei 200 farfalla in vasca corta ed è stata una grande soddisfazione riuscire a completare quella distanza, siglando il primato nazionale. Tutto è nato quasi per gioco in un’edizione del Trofeo Settecoili in cui, invece di nuotare i 100 sl, ho affrontato le quattro vasche del delfino. In questo modo ho gareggiato negli Europei in vasca corta del 2017 a Copenaghen in 2:04.22 (record italiano, ndr) e poi, due anni dopo, sempre nella rassegna continentale in corta a Glasgow, portando il limite a 2:04.20 (nuovo primato nazionale, ndr). Gare nelle quali ho vinto l’argento europeo“, ha ricordato Bianchi.

Un percorso ventennale quello dell’emiliana, con quell’oro mondiale a livello junior nel 2006 a istradarla verso questa pratica, in cui il 2012 è stato l’anno super: “Indubbiamente, quella è stata la stagione migliore della mia carriera, ricordando il quinto posto alle Olimpiadi col record nazionale di 57.25 e poi in quello stesso anno fui la prima a vincere l’oro in vasca da 25 metri nei 100 farfalla ai Mondiali in corta a Istanbul. Sicuramente è stato il mio momento migliore di carriera“.

Approccio all’insegna della leggerezza e del divertimento che Bianchi consiglierebbe alle più giovani: “Nella squadra italiana ci sono tante atlete giovani molto forti e quello che posso consigliare, sulla base della mia esperienza, è quello di prendere le cose con più leggerezza. Questo non significa gareggiare non super concentrate, ma è lo spirito con cui si affronta la gara a fare la differenza. Lasciarsi condizionare dalla tensione e dalle aspettative è di base negativo e non porta a performare. Alla fine, il risultato deve essere al centro dei pensieri quando si è in piscina e non oltre“.

In conclusione, sul modo di vivere attualmente il nuoto un’altra grande testimonianza: “Dopo le Olimpiadi di Rio 2026, ho compreso quanto fosse decisamente più importante lavorare sulla testa perché col fisico si faceva maggiormente fatica. Il nuoto è stato e sarà sempre la mia vita e questa è una cosa che voglio trasmettere alle più giovani e magari un giorno anche ai miei figli. Ammetto che mi piacerebbe scrivere un libro in cui svelare come e quanto gli atleti si lascino condizionare, sbagliando, dalla pressione di dover performare. Nel mio percorso sono stata testimone di diversi casi e poterne parlare anche col sorriso è una cosa che mi piacerebbe. Sono convinta che diversi si rivedrebbero in certe discrezioni“.

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