TennisUS Open
Francesco Passaro: “Io e Cobolli ci conosciamo fin da piccoli. Più settimane sul duro, investimento per il futuro”
Entrato passando dalle qualificazioni agli US Open, Francesco Passaro si è trovato a dover giocare con un amico, più che contro un avversario. Perché tale Flavio Cobolli è. E nei fatti un certo tipo di tensione s’è vista nei cinque set che hanno visto il romano prevalere sull’umbro.
Queste, in sala stampa, le parole di Passaro: “Ci conosciamo da quando siamo piccoli e giocare contro un amico come lui su un campo così è un sogno: mi ricordo quando eravamo qui da junior nel 2019, eravamo rimasti insieme tutto il torneo e avevamo visto la semifinale di Matteo contro Rafa. Giocare contro di lui qui, oggi, è davvero bello. Flavio sta facendo un percorso nettamente migliore del mio per ora, però oggi sono comunque contento del tennis che ho espresso“.
Sulla partita in quanto tale: “È stata lunga e combattuta. Probabilmente non abbiamo espresso il miglior tennis, ci sono stati molti errori. Ho cercato di migliorare qualche aspetto e di essere più aggressivo di lui, a volte ci sono riuscito, a volte no, ma sono soddisfatto di aver provato a comandare gli scambi per tutta la partita. Mi porto via questo di positivo, al di là della sconfitta“.
Poi Passaro si concentra sul discorso di superfici e programmazione: “La mia superficie preferita, a livello di risultati, è la terra ma semplicemente perché ci ho giocato molto di più. Sul cemento, però, sto esprimendo un buon tennis e dovrò cercare di dare continuità anche a livello ATP. In queste quattro partite ho espresso un buon tennis, ho messo in mostra più armi, sono andato spesso a rete, sono stato più aggressivo e i frutti si sono visti. Se voglio giocare a livello più alto, devo giocare più sul cemento, anche per forza di cose visto che sul circuito è la superficie principale. Quindi programmeremo più settimane sul duro, è un investimento per il futuro“.
