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Atletica

Fabbri sopra i 22 metri a Chorzow, preoccupa Tamberi, Iapichino sottotono. Super Warholm nei 400hs

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Leonardo Fabbri
Fabbri / Grana FIDAL

Si è appena concluso con un bilancio negativo per l’Italia il Memorial Kamila Skolimowska, dodicesima tappa stagionale della Diamond League 2025. Uno solo dei 6 azzurri impegnati al Silesian Stadium di Chorzow (Polonia) può infatti ritenersi effettivamente soddisfatto della performance odierna, quando manca meno di un mese al via dei Campionati Mondiali di Tokyo.

In chiave azzurra il miglior risultato del meeting è arrivato sicuramente nel getto del peso con la seconda piazza di Leonardo Fabbri, che riesce così a riscattare il recente doppio passaggio a vuoto tra Sollentuna e Budapest rimettendosi in carreggiata verso Tokyo. Il primatista mondiale stagionale ha superato la soglia dei 22 metri, spingendosi a 22.10 con il suo quarto lancio e venendo battuto solamente dal 22.28 dello statunitense Payton Otterdahl. Terzo il vice-campione olimpico Joe Kovacs con 21.82, solo 9° purtroppo l’altro azzurro Zane Weir con un modesto 20.19.

Gara negativa nel lungo per Larissa Iapichino, sesta classificata con 6.61 (-0.1) al quinto e ultimo salto della sua gara avendo fallito l’ingresso nel turno finale a tre, in una competizione vinta dall’americana Jasmine Moore con 6.85 (+0.2). Trasferta lampo senza acuti nell’alto per il neo-papà Gianmarco Tamberi, atterrato in Polonia poche ore prima della gara due giorni dopo la nascita della figlia Camilla ed incapace di andare oltre il 2.14 superato alla seconda prova (poi tre errori a 2.18 e l’ultimo posto in classifica). Trionfa il neozelandese campione olimpico in carica Hamish Kerr con il personale stagionale a 2.33.

Peccato per Lorenzo Simonelli, squalificato dopo aver impattato con la quarta barriera sbilanciandosi e perdendo il ritmo in un 110hs non valevole per il circuito dei diamanti che ha visto una tripletta USA sul podio con Cordell Tinch (13.03, -0.5) a precedere il pluricampione iridato Grant Holloway (13.15) ed Eric Edwards (13.20). Il primatista italiano e argento europeo a Roma 2024 Alessandro Sibilio non brilla ed è 9° con 50.37 in un 400hs dominato dal norvegese Karsten Warholm, che strappa al rivale americano Rai Benjamin la miglior prestazione dell’anno con un eccellente 46.28.

Ennesimo successo ma niente world record nel salto con l’asta per il fuoriclasse svedese Armand Duplantis, che sconfigge il greco Emmanouil Karalis (6.00) con un 6.10 firmato al secondo tentativo per poi fermarsi con tre errori a 6.20 senza dunque attaccare il 6.29 ottenuto pochi giorni fa a Budapest. Passando agli sprinter, è stato il giamaicano Kishane Thompson (9.87, vento +0.3) ad imporsi nell’atteso scontro diretto con il campione olimpico in carica Noah Lyles (9.90) sui 100 mandando un forte segnale alla concorrenza verso i Mondiali.

Vincono anche la dominicana Marileidy Paulino (49.18) nei 400, l’oro olimpico a Parigi 2024 Masai Russell (12.19 con vento +1.4) nei 100 ostacoli, l’etiope Gudaf Tsegay (3:50.62, precedendo di quattro secondi la keniana Beatrice Chebet) e l’americano Yared Nuguse (3:33.19) nei 1500, la neerlandese Femke Bol (51.91, quattro centesimi più veloce della sua world lead) nei 400 ostacoli, la giamaicana Shericka Jackson (22.17, -0.3) nei 200, il keniano Julius Yego (83.60) nel giavellotto e la statunitense Melissa Jefferson-Wooden (10.66, +0.1) nei 100 metri.

Da segnalare nelle altre gare odierne non valevoli per la Diamond League il successo dell’ungherese Bence Halasz (81.77 metri) e della canadese Camryn Rogers (75.39) nel martello, della britannica campionessa olimpica in carica Keely Hodgkinson (1:54.74, quasi due secondi meglio della precedente world lead) negli 800 e della keniana Faith Kipyegon (8:07.04, a meno di un secondo dal primato mondiale stabilito nel 1993 dalla cinese Junxia Wang con 8:06.11) nei 3000.