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Wimbledon 2025: Mattia Bellucci cede a Norrie al terzo turno dei Championships

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Mattia Bellucci
Bellucci / LaPresse

Mattia Bellucci conclude al terzo turno Wimbledon 2025. Il tennista di Busto Arsizio saluta i Championships contro l’ex semifinalista Cameron Norrie, che sul Campo 1 porta ai suoi connazionali la soddisfazione di un 7-6(5) 6-4 6-3 in due ore e 28 minuti. Per lui ora uno tra il cileno Nicolas Jarry e il brasiliano Joao Fonseca, in un ottavo che sarà a prescindere non privo di speranza per lui che, negli ultimi due anni, di difficoltà ne ha avute in numero importante.

Pronti via, e Bellucci, senza mai giocare una palla uguale all’altra, piazza subito il break a zero. Norrie ci va vicino subito dopo, ma le tre chance di controbreak più una quarta seguente non raccolgono fortuna anche per buone iniziative dell’italiano. Sono tre errori in fila dell’ex top ten a portare Bellucci vicino al 3-0, ma stavolta Norrie recupera (vero è che sulla terza palla break il rovescio dell’azzurro è appena largo). Anche il quinto game è lottato, ma il britannico lo riesce a salvare anche se è molto chiaro sia lui quello più in difficoltà. Sul 4-2 un cross stretto di dritto regala al giocatore di Busto Arsizio una palle break, cancellata dalla buona prima del padrone di casa. Dopo le tante opportunità mancate, arriva per il lombardo il passaggio a vuoto: con un doppio fallo e due errori evitabili perde la battuta a zero. Norrie regala, va di nuovo sotto 15-40, ma Bellucci soprattutto sulla seconda chance rimane poco incisivo. Si va al tie-break senza reali problemi da una parte o dall’altra: il primo a fuggire, dal punto iniziale, è il padrone di casa, anche perché il dritto di Bellucci è malfunzionante da tempo. Sul 3-5 è l’italiano a raccogliere un gentile omaggio dell’avversario, che manda lunghissima la volée sul passante tricolore. Sul 5-5, però, Bellucci non riesce mai a chiudere il punto di rovescio o dritto e si espone al passante lungolinea in corsa di rovescio di Norrie, poi un dritto steccato dall’italiano vale il parziale: 5-7.

Non è una rottura prolungata, perché non se ne può parlare nel momento in cui il primo game del secondo set risulta decisamente lottato, ma qualche errore qui e là di Bellucci e la ritrovata incisività di Norrie portano al break immediato del britannico. L’italiano, comunque, resta molto vicino e nel quarto gioco s’inventa un dritto in recupero di gran qualità che minaccia l’arrivo del2-2, solo che la prima del britannico funziona bene. Questo, però, solo per vedersi passare dietro la nuca un paio di numeri, uno di dritto e l’altro di rovescio stretto da molto lontano, che il 2-2 lo provocano veramente. Sul 3-3 brutto errore di Bellucci, che invece di chiudere in lungolinea sopra la rete manda la palla sul rovescio di Norrie e poi la affossa a rete regalando una palla break; il successivo dritto in rete è il prezzo dell’errore precedente in formato 3-4. Di fatto il set ha proprio in queste fasi una conclusione, anche se nel decimo game le cose si allungano. Dall’altra parte, però, c’è un discreto quantitativo di esperienza: 6-4.

Nel terzo set si vedono inizialmente due effetti. Da una parte un Bellucci che pian piano si spegne e non riesce più a trovare le soluzioni che gli sono anche piuttosto usuali, con tanti errori come diretta conseguenza, dall’altra Norrie che si esalta sempre di più e che lascia sempre meno scampo. Fatale, nei fatti, il break a 30 che l’italiano subisce nel terzo gioco, che apre la strada al britannico per un ulteriore servizio strappato a zero con la chicca della volée bassa. Anche l’atteggiamento di Bellucci fa capire come la situazione sia sostanzialmente disperata, con una continua ricerca di strategie differenti dai risultati molto alterni. Una fiammata dell’italiano, però, c’è: qualche punto ben giocato e arriva a 15 il recupero di uno dei due break, ma quello che sembra un game del 4-5 tranquillo si trasforma in una lotta con annesso match point per Norrie, che viene mandato al terzo turno da un dritto lungo.

Molto del match è raccontato attraverso il rapporto vincenti-errori gratuiti: 33-54 per Bellucci, 24-32 per un ben più solido Norrie che capitalizza in praticamente qualsiasi momento davvero importante. Un match, questo, che senz’altro servirà, al di là dei numeri, a far capire al tennista lombardo dove lavorare per il prossimo futuro, anche perché è ciò che gli imporrà il nuovo status di top 70 (resta da decidere la posizione) a fine Slam.

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