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MotoGP, Marc Marquez da “Formica” a “Fenice”. Strabordante dopo essere rinato dalle sue ceneri
Dopo dodici dei ventidue Gran Premi in programma in questo 2025, Marc Marquez vanta 120 punti di vantaggio sull’inseguitore più prossimo nella classifica generale del Mondiale, ovvero il fratello Alex. Il compagno di squadra Francesco Bagnaia è addirittura a 178 lunghezze. Tradotto, il trentaduenne iberico ha un margine pari a tre weekend su familiare e a quasi cinque fine settimana sul team mate.
In altre parole, dall’Austria in poi, El Trueno de Cervera potrà già permettersi di correre da ragioniere. In linea teorica può vincere il titolo senza imporsi in nessuna Sprint e in nessun GP da qui a fine stagione! Non lo farà. Non è nella sua indole e la sua superiorità è tale da consentirgli di fare ciò che vuole, come accaduto a Brno. I balbettii iniziali sono archiviati, dall’Aragona è cominciato un fluente monologo trionfale.
A impressionare è l’ampiezza della supremazia del catalano. Cinque GP di fila li aveva vinti solo due volte nell’arco della sua carriera. Nel 2014, quando inanellò 10 affermazioni consecutive, e nel 2019. Il 2025 rappresenta a tutti gli effetti la Resurrezione di una Fenice capace di rinascere dalle proprie ceneri.
Che fosse il centauro migliore, nonostante gli acciacchi, era risaputo. Che dominasse come sta dominando non era però atteso. Si pensava, a inizio anno, di assistere a un acceso duello con Bagnaia, centro di gravità della Ducati. Viceversa, Pecco è stato subito sovrastato per poi essere mandato al tappeto a domicilio, in occasione della tappa del Mugello.Il ventottenne piemontese sperava di giocarsela ad armi pari in Toscana, dove invece ha patito un autentico “KO tecnico”.
Come una mietitrice, Marc raccoglie una vittoria dopo l’altra. Implacabile, instancabile. Autodromi amici o nemici, pioggia o asciutto, vince sempre e solo lui. L’impressione è che non abbia nessuna intenzione di fermarsi, come se volesse ribadire la propria superiorità nel modo più marcato possibile. Un cannibalismo fine a sé stesso? No, un cannibalismo atto a dichiarare come il lustro 2020-2024 non lo abbia visto tra i protagonisti solo a causa delle sue difficoltà, non perché è comparso qualcuno migliore di lui.
