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Monaco avverte: “Non nascerà un altro Sinner in Italia. Alcaraz tamarro? Immagine che rigetto”
Il torneo di Wimbledon si è concluso nella giornata di domenica 13 luglio con l’affermazione di Jannik Sinner, che battendo in finale lo spagnolo Carlos Alcaraz ha compiuto un’impresa epocale regalando all’Italia il primo successo della storia in singolare ai Championships. Questo è stato ovviamente il tema principale dell’ultimo appuntamento di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.
“Secondo me quel primo set è anche un po’ figlio ancora della finale del Roland Garros, aveva qualche dubbio di troppo. Poi però la capacità di reagire e tornare sul pezzo è stata eccezionale nella prestazione di Jannik. Anche Alcaraz aveva giocato quella finale spremendosi per 5 ore e mezza, poi va al Queen’s e vince perché ha margine, poi arriva in finale a Wimbledon perché ha margine. Poi però ti ritrovi di fronte il tuo rivale e devi tirar fuori quel qualcosa in più che ieri Alcaraz non aveva anche come linguaggio del corpo, il che è umano e normalissimo“, osserva Monaco.
Sul rapporto tra i due giocatori più forti al mondo: “Vengono entrambi da famiglie molto solide. Hanno un rispetto reciproco pazzesco, l’arbitro poteva non esserci perché potevano tranquillamente arbitrarsi da soli. Sicuramente c’è una rivalità che li ha un po’ separati rispetto a un paio d’anni fa dove erano quasi amici, perché chiaramente quando ci sono questi grandi interessi e grandi tornei di mezzo ci si deve allontanare un po’ ed è abbastanza normale, però riescono a mantenere entrambi una compostezza molto invidiabile. Quest’immagine dell’Alcaraz tamarro che mette le mani alle orecchie e tutte queste robe qua, io la rigetto in maniera totale e completa“.
Sulla reazione di Sinner dopo il doloroso epilogo del Roland Garros: “Seguendo la sua carriera, come fai a non vedere che questo ragazzo qua a livello mentale e motivazionale è un totale alieno. Come fai a pensare che dopo Parigi vada in crisi? E chiunque sarebbe andato in crisi per un periodo dopo quella partita. Ma non lui, non Djokovic, non Nadal. Siamo nell’élite con questi atleti che di solito nascono una volta ogni mezzo secolo, ma qua ce ne sono tre nel giro di 15-20 anni. La pasta è quella lì. Non stupiamoci mai di niente dal punto di vista mentale. Questo è un ragazzo nato, fatto e finito per scrivere la storia dello sport, perché ha delle caratteristiche umane, mentali e nervose che sono decisamente sopra la media“.
“È vero che se vai a vedere i loro scontri diretti, due volte ha perso con match point. Due punti avrebbero ribaltato abbastanza i numeri, perché era plausibile che Sinner andasse a vincere quello US Open e sicuramente avrebbe vinto Parigi. Per questo io le 5 sconfitte di fila le reputavo sicuramente non piacevoli, ma non un fattore così determinante. È sempre stato lì lì, tranne nella finale di Roma“, aggiunge il commentatore di Eurosport.
“Questo è il momento della stagione in cui chi ha giocato tanto normalmente comincia a pagare un po’, mentre Sinner ha avuto quei tre mesi di pausa forzata e potrebbe quindi veramente avere ancora una marcia in più. Comunque tutto bello, meno male che c’è un rivale e godiamocela, perché non ricapiterà. Speriamo di avere delle belle soddisfazioni, ma non ne nascerà in Italia un altro così…“, dichiara Monaco.
