Basket
Andrea Capobianco: “Abbiamo fatto un capolavoro, quest’Italia ha delle qualità incredibili”
La conferenza stampa post-finale 3°-4° posto degli Europei femminili, di fatto, non può cominciare subito. Non può perché, appena prima che Andrea Capobianco e Cecilia Zandalasini possano parlare, parte all’assalto tutto il gruppo azzurro che si lancia dentro la sala stampa per festeggiare ancora, riempiendo d’acqua i due felicemente malcapitati. Risposta del repertorio cestistico ironico classico del coach: “Domani allenamento”.
Quando si comincia, così parla Capobianco, che taglia la testa al toro decidendo di parlare direttamente in italiano: “Vorrei ricordare assolutamente due persone che hanno creduto nel progetto femminile italiano che sono Gaetano Laguardia e Giustino Altobelli, che mi sono state tanto vicine. Adesso forse staranno gioendo in un’altra parte dell’Universo. Oggi penso che abbiamo fatto un capolavoro, che però inizia dal 17 maggio. Sono orgoglioso e contento di allenare queste ragazze perché hanno delle qualità incredibili, tra cui quella della forza mentale di cambiare vestito in base agli avversari. Oggi volevamo mantenere un ritmo basso tranne in alcuni momenti (canestri sicuri) e difendere con grandissima attenzione, e curare alcuni dettagli che secondo me potevano fare la differenza. Devo dire che queste ragazze sono incredibili, straordinarie nel provare a superarsi sempre“.
E svela qualche aneddoto: “Una mia richiesta a inizio raduno era andare oltre la normalità perché si poteva arrivare a vincere qualcosa di bello. Le ragazze hanno deciso di andare oltre la normalità. Sarò loro grato per tutta la vita. Ringrazio chi mi ha messo nelle condizioni di lavorare nelle condizioni migliori, e parto dal presidente federale, dalla struttura federale, dallo staff dirigenziale, tecnico, medico, che mi hanno dato la possibilità di allenare, che è il sogno di qualunque allenatore. Adesso penso sia giusto fare un passo indietro perché il palcoscenico più importante l’hanno le giocatrici ed è giusto far parlare Cecilia, che mi ha scritto una cosa molto bella un po’ di tempo fa ed è stata di parola. Adesso posso solo godere a vederla giocare in America in questo periodo, perché lei e tutte le compagne sono pazzesche“.
A quel punto la parola va proprio a Cecilia Zandalasini (per larga parte del tempo nel ruolo di traduttrice), in inglese stavolta: “Ora c’è tanta emozione. Ho aspettato questo momento per tanti anni, è il mio quinto Europeo. Abbiamo sempre voluto fare grandi cose, ma questa era una sfida particolare. Non ha funzionato prima, abbiamo finito con questa medaglia e significa tutto per me, è il più bel giorno della mia vita“. E a chi le chiede del ricordo del 2017: “Certo che lo ricordiamo. Ecco perché siamo qui“. E a domande: “Ci sono state grandi partite e giocatrici in questo Europeo, tante emozioni. Pensa alle due semifinali, è stato divertente. Con questo gruppo e questo viaggio penso che più persone in Italia ci seguono, e questo ci rende orgogliosi. Per 30 anni non abbiamo vinto medaglie, ora ce la godremo. Ora avremo da fare di più, perché ci sarà più pressione, ma ora ce la godiamo. Penso che sia una grande spinta per il basket femminile in Italia“.
Di nuovo a Capobianco: “Questa squadra ha un’anima incredibile. Spesso si dice che chi è forte di anima non può esserlo col linguaggio tecnico-tattico. Io dico che queste cose vanno insieme. L’espressione più bella, l’anima, viene vista in campo col linguaggio tecnico-tattico. Questa squadra ha cambiato strategia a ogni partita, perché le squadre sono diverse, tutte. La mia idea di basket è quella di riuscire a cambiar vestito in base a chi siamo noi e a chi sono le avversarie. Loro sono state eccezionali a cambiare e credere nel cambiamento. E’ normale che tra una partita a raddoppiare in post basso una delle migliori giocatrici in Europa e nel mondo e due giorni dopo resettare e fare totalmente altro non è da tutti, è da grandi giocatrici che vogliono arrivare. E queste ragazze ne sono state capaci. Abbiamo giocato delle partite una coi raddoppi sul fondo, una cambiando sistematicamente sulle linee di passaggio, un’altra coi piedi a contatto con le avversarie, un’altra coi piedi staccati su alcune giocatrici. La grandezza loro, secondo me, è quella di avere anima perché non si vince niente nella vita senza. Loro ne sono state la massima espressione sul campo. Io sono molto più che contento, perché ha vinto un bel gioco di pallacanestro con attori e attrici veramente importanti“.
